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RECENSIONE| Diversità e rabbia femminile nel nuovo X-Men: Dark Phoenix

Dal 6 giugno al cinema con 20th Century Fox

ROMA –  Super poteri, dramma e azione. X-Men: Dark Phoenix è tutto questo senza tralasciare il tema della diversità, sempre in prima linea nella narrazione. Presentato il 22 maggio alla Casa del Cinema di Roma con gli attori in live-streaming da Londra, il settimo capitolo della saga, vanta un cast d’eccezione: Sophie TurnerJennifer Lawrence, James McAvoyMichael FassbenderEvan Peters e Nicholas Hoult.

Nel film, i protagonisti sono impegnati in una missione di salvataggio nello spazio. Qualcosa però non va secondo i piani. Jean Grey, interpretata dalla star di Game of Thrones Sophie Turner, perde quasi la vita quando viene colpita da una misteriosa forza cosmica. Una volta tornata a casa, questa potenza misteriosa non solo la rende infinitamente più forte, ma molto più instabile. In continua lotta con questa entità presente in lei, Jean, libera i suoi poteri in modi che non può né comprendere né contenere. Con questa forza fuori controllo, farà del male alle persone che ama di più, minando anche il forte legame che unisce gli X-Men. Con un gruppo ormai a pezzi, i mutanti della Marvel – diretti da Simon Kinberg, per la prima volta alla regia – devono trovare un modo per unirsi: non solo per salvare l’anima di Jean ma anche proteggere la Terra dagli alieni che desiderano armare questa forza e governare la galassia. 

X-Men: Dark Phoenix, un ritratto umano dei super poteri 

La narrazione a tratti lenta e la vaga somiglianza di Jean a Captain Marvel (non dal punto di vista fisico ma per l’aura di fuoco e gli occhi infiammati del personaggio) sono due elementi che non hanno impedito alla pellicola di essere accattivante. X-Men: Dark Phoenix è un film esplosivo e non solo per l’azione e i super poteri ma anche e soprattutto per le tematiche che tratta con profondità e senza pietismi. In prima linea c’è il tema della diversità, un aspetto immancabile nei film dei supereroi e in particolare nella saga degli X-Men. Poi c’è la sfera femminile. Finalmente un film che non racconta le donne solo per il loro essere risolutive, complici tra loro, dolci, mature e tutti gli altri pregi dell’universo rosa ma anche per il loro lato ‘oscuro’, ovvero la rabbia: un aspetto che cancella la perfezione –  che spesso accompagna il ritratto della donna – e che la rende umana, più vera e più vicina al pubblico femminile.

Dal 6 giugno al cinema con 20th Century FoxX-Men: Dark Phoenix è stato raccontato così dagli attori presenti in occasione della presentazione a Roma del film:

Gli X-Men fanno parte della mia vita da quindici anni – ha raccontato il regista Simon Kinberg nonche’ sceneggiatore di ‘X-Men – Conflitto finale’, ‘X-Men – Giorni di un futuro passato’ e ‘X-Men – Apocalisse’ –Amo questi personaggi, sono cresciuto leggendo i fumetti di X-Men. I protagonisti del film mi hanno dato un grande sostegno, è come se avessi lavorato con la mia famiglia. Per questo mi sono sentito al sicuro e mi sono divertito tanto. Questo è un film più realistico e drammatico e gli attori che hanno interpretato i protagonisti della pellicola sono abituati a fare questo. Insomma, ho avuto la fortuna osservarli in adorazione per la maggior parte del tempo sul set“. Su un prossimo capitolo della saga Kinberg ha risposto: “Questo film è quello più iconico degli X-Men. In questo momento non sto pensando al futuro ma penso a questo lavoro appena concluso che è stata la mia passione e il mio impegno da tre anni a questa parte. Ci ho messo tutto me stesso“.

X-Men: Dark Phoenix, intervista a Sophie Turner

Il tema della diversità, torna nella saga iniziata quasi vent’anni fa daBryan Singer in un periodo ‘caldo’ per i diritti civili.

Questo concetto di persone che si sentono fuori posto e che non si sentono inclusi dalla società è un qualcosa che nel mondo c’è sempre stata“, ha raccontato Fassbender, che nel film interpreta Erik Lehnsherr/Magneto. “Anche se nel corso del tempo siamo diventati più sofisticati – ha detto – continuiamo ad avere un atteggiamento tribale perché tendiamo a spingere le persone che riteniamo diverse ai margini. Se noi abbiamo qualche problema, sentiamo la necessità di attribuire la colpa alle minoranze o ai migranti o ad altri. Io sono un ottimista, credo che il futuro sia luminoso. Le giovani generazioni sono una forza positiva. Mi auguro che risolvano tutto“.

In X-Men: Dark Phoenix non solo spazio alla diversità, ma anche alle donne:

Mi piace il personaggio di Jean Grey perché, nonostante i suoi poteri, lei è umana con tanto di difetti“, ha raccontato la Turner. “Mi è piaciuta la relazione che ho avuto con l’altra protagonista femminile del film Smith / Lilandra (Jessica Chastain) perché l’una ha da il potere all’altra“. “Questo film esplora la rabbia femminile – ha risposto la Chastain – questa è una cosa che non si vede nel cinema. Noi donne siamo sempre rappresentate come come caramelline zuccherose. Io dico che senza il lato oscuro non c’è la luce e questo lo abbiamo visto in ‘Captain Marvel’ o ‘Wonder Woman’“.

X-Men: Dark Phoenix, intervista a Michael Fassbender

X-Men: Dark Phoenix, intervista a Nicholas Hoult


2019-06-28T11:00:43+02:00