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Un voto per ripartire, quando lo studio è un’arma di riscatto

Le storie di Antonio e Concetta, studenti brillanti malgrado le difficoltà

19 Luglio 2019

CAIVANO – A rendere matura Concetta era stata già la vita, mettendola davanti a quelle difficoltà che non si è mai pronti ad affrontare. Da adesso, però, Concetta lo è anche sulla carta, perché quest’anno si è diplomata presso l’istituto Morano di Caivano (in provincia di Napoli), riuscendo ad ottenere il punteggio massimo: 100 su 100. Un voto che non e’ una notizia, ma che lo diventa se arriva da un contesto come il
Parco Verde di Caivano, un territorio in cui dispersione scolastica e illegalita’ sono all’ordine del giorno.

Eppure un’altra strada e’ possibile, e lo dimostra la sua storia e quella degli altri ragazzi dell’istituto scolastico che come lei sono riusciti ad ottenere ottimi risultati agli esami di Stato; anche se, precisa la dirigente scolastica Eugenia Carfora, “ognuno di loro ce l’ha fatta a modo suo”.

“Non me l’aspettavo ed e’ stata una gioia incredibile- racconta Concetta, 18 anni, all’agenzia di stampa Dire- ho consumato i libri perche’ non volevo farmi trovare impreparata a questa nuova modalita’ d’esame, e per fortuna i risultati si sono visti. Adesso pero’ non voglio mollare. Voglio continuare a studiare e raggiungere un obiettivo ancora piu’ alto:
l’università”. Concetta, infatti, a settembre si trasferira’ a Roma per studiare ingegneria meccanica, una passione nata proprio nelle aule dell’istituto Morano, dove la ragazza si e’ specializzata in meccanica, meccatronica, ed energia.

Tra gli studenti di quella VA, anche Antonio, 19 anni, e’ riuscito ad ottenere l’insperato 100, conquistato “perche’ ce l’ho messa tutta”, commenta all’agenzia Dire. “La cosa piu’ difficile da affrontare e’ stata il pregiudizio di cui siamo vittime- continua Antonio- ma con la nostra ribellione abbiamo dimostrato che cambiare e’ possibile, e che lo studio e’ l’arma migliore per riscattarsi”.

Ad azionare il motore di questa cambiamento e’ stata proprio la dirigente scolastica dell’istituto, Eugenia Carfora, che ha aperto le porte della scuola anche in orario extrascolastico per offrire ai ragazzi un luogo in cui ritrovarsi e studiare insieme. “I territori si cambiano standoci dentro, non scappando- commenta la preside- il pericolo e’ in tutti i luoghi, e la qualita’ la fanno gli atteggiamenti delle persone. Adesso spero che questi
ragazzi diventino un traino per gli altri studenti che sono qui”. Anche se inizieranno il percorso universitario, infatti, Concetta e Antonio non vogliono abbandonare il luogo che li ha visti crescere. “Questa scuola e’ nostra e noi saremo sempre accolti”, commenta Antonio, che sottolinea come, nel tempo, scuola e studenti siano cresciuti insieme in un unico progetto di rinascita. “Quando sono entrata non c’era nulla, poi pian piano sono arrivate le lavagne elettroniche e le nuove tecnologie” racconta Concetta, che si rammarica perche’ “solo adesso e’ arrivata la stampante 3D, e non potrò utilizzarla, ma sono contenta che possano farlo gli altri”.

Adesso per i ragazzi inizierà un nuovo capitolo, altrettanto difficile, ma stavolta avranno gli strumenti adatti per poterlo affrontare, come “l’umanita’ e il rispetto delle regole che ci ha insegnato la nostra scuola- conclude Concetta- con sacrificio e impegno si puo’ raggiungere qualsiasi obiettivo”.

2019-07-19T17:41:35+02:00