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Capitale imbiancata, questa sera si ripete il ‘Miracolo della neve’

L'evento avrà inizio a partire dalle ore 21 in piazza Santa Maria Maggiore e sarà accompagnato da musiche, suoni, luci canti e apparizioni celesti

ROMA – A Roma alla mezzanotte di oggi il ‘Miracolo della neve’ imbiancherà la cupola della chiesa di Santa Maria Liberiana e piazza Santa Maria Maggiore, sul colle dell’Esquilino. L’evento avrà inizio a partire dalle ore 21 e sarà accompagnato da musiche, suoni, luci, raggi laser, letture, canti, espressioni artistiche e apparizioni celesti di sicuro effetto scenico, in un crescendo che arriverà al culmine a mezzanotte, quando candidi fiocchi di neve scenderanno sul pubblico e imbiancheranno tutta la piazza.

L’architetto Cesare Esposito, che dal 1983 (all’epoca in collaborazione con Renato Nicolini, storico assessore alla Cultura del Comune di Roma) rinnova la tradizionale nevicata di agosto, vuole dichiarare in questo modo il suo amore per Roma e il rione Monti, dove è nato. Mentre lo scorso anno l’evento era dedicato alla figura di pace rappresentata da Papa Francesco, questa edizione è rivolta alla rinascita di Notre Dame de Paris, alla architettura, con un omaggio particolare a Leonardo da Vinci come spiega ‘l’architetto della neve’: “E’ proprio vero che l’amore può vincere ogni cosa, come il miracolo di questa nuova edizione dedicato sia alla rinascita di Notre Dame de Paris e di tutta l’architettura, sia a Leonardo da Vinci che, come me – lo dico con umiltà – ha dedicato un suo progetto alla Madonna della Neve. Che onore per me e per la Madre di Gesù che Leonardo evochi il miracolo”. Anche la scrittrice Dacia Maraini apprezza molto l’iniziativa: “L’architetto Cesare Esposito ha avuto la bella idea di ricordare quel fiabesco avvenimento, ricreando l’atmosfera magica di quell’agosto, lontano facendo nevicare piccolissimi granelli di ghiaccio sulle strade soffocate da una Roma asciugata dall’estate”.

Storia di un miracolo

Il miracolo della nevicata a Roma il 5 agosto è narrato da vari autori cristiani. A Giovanni, ricco patrizio, durante la notte del 4 agosto 358 d.C. sarebbe apparsa in sogno la Vergine Maria chiedendogli di costruire una chiesa nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. La mattina seguente, Giovanni corse da Papa Liberio per raccontargli il sogno e il Pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Nel frattempo il prodigio si era avverato, una bianca coltre ricopriva il colle Esquilino e Liberio diede ordine di tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente nel posto dove era caduta la neve di agosto. La chiesa prese il nome di Basilica di Santa Maria della Neve (chiamata anche Basilica Liberiana, dal nome del Papa o popolarmente ‘ad Nives’). “Una volta aver provato l’ebbrezza del volo quando sarai di nuovo coi piedi per terra, continuerai a guardare il cielo” (Leonardo da Vinci).

E gli occhi di migliaia di romani e di turisti saranno sicuramente rivolti al cielo lunedì 5 agosto quando si rinnoverà il miracolo della ‘nevicata’ sulla cupola della chiesa di Santa Maria Liberiana e su piazza di Santa Maria Maggiore. “Noi a Roma siamo fortunati- precisa Cesare Esposito- perché il patrimonio artistico stabilisce il rapporto vero tra l’amore e l’arte. La neve rappresenta un abbraccio di fratellanza tra i popoli e noi artisti, come nel Risorgimento, dobbiamo scendere in campo per riconquistare l’enfasi del prodigio e dell’arte. Vorrei edificare in me, per tutta la vita, la storia dell’arte e continuare a progettare per sviluppare amore e conoscenza del nostro patrimonio artistico e storico, vero prodigio dell’umanità”.

2019-08-05T10:54:50+02:00