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Simona vince la sfida: attraversa lo stretto di Messina nonostante il diabete

La 14enne di Catanzaro affetta da diabete di tipo 1, a colpi dibracciate, ha percorso gli oltre sei chilometri che separanoPunta Faro da Villa San Giovanni

BARI – Ha conquistato la medaglia di bronzo nella “Traversata dello Stretto di Messina” Simona D’Andrea, 14enne di Catanzaro affetta da diabete di tipo 1, che, a colpi di bracciate, ha percorso gli oltre sei chilometri che separano Punta Faro da Villa San Giovanni. La sfida di Simona, tesserata con il gruppo Atletico sportivo di Catanzaro, non è stata solo affrontare il mare tra Sicilia e Calabria, ma dimostrare che il diabete, se vissuto e curato bene, non costituisce un limite alla realizzazione dei sogni. La 14enne si è classificata terza su 80 partecipanti alla competizione e la sua partecipazione è stata interamente sostenuta dal coordinamento nazionale tra associazioni di aiuto a bambini e giovani con diabete.

“Ci tenevo tanto ad attraversare lo Stretto di Messina, volevo dare un messaggio positivo a chi ogni giorno deve combattere un po’ più degli altri – racconta Simona – Per me era importante confrontarmi con la Traversata ufficiale, quella riconosciuta dalla Federazione Italiana Nuoto, molto più impegnativa rispetto a quelle che organizzano a livello amatoriale”.

Duri i suoi allenamenti: “Nuoto dalle due alle tre ore al giorno, sei giorni su sette, cosa normale per chiunque faccia nuoto a livello agonistico. La contemporanea gestione della mia malattia e degli allenamenti mi hanno fatto crescere molto, forse anche prima dei miei coetanei. Ho adesso la consapevolezza che con la buona volontà, la giusta educazione alimentare e la terapia adatta, posso competere con chiunque. E se perdo non è colpa del diabete ma solo della bravura dei miei antagonisti”. “È stato per noi un immenso piacere sostenerla in questa competizione che ha visto realizzarsi il suo sogno commentano dall’Adg Italia, l’Associazione giovani diabetici – Una gioia e una soddisfazione immensa per lei, la sua famiglia ma anche per tutti i genitori di giovani con diabete di tipo 1 che ben sanno quanti sacrifici si nascondono dietro un’impresa come questa. Sappiamo bene che non è semplice gestire l’attività sportiva con una malattia cronica, ma la determinazione, la caparbietà dei nostri ragazzi sono più forti delle difficoltà  che devono superare per realizzare i loro sogni”.

2019-08-06T15:09:50+02:00