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Genova, dirigenti zona rossa formulano richieste per neo ministro Fioramonti

Sogni, aspettative e urgenze un anno dopo crollo ponte Morandi

GENOVA – Si riparte dal territorio, per una migliore qualità del tempo scuola e della vita nel quartiere. È questo, in sintesi, quello che stanno progettando- ma anche quello che chiedono al neo ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti- i dirigenti scolastici a capo delle scuole che loro stessi ormai da un anno chiamano ‘del ponte’. Certosa, Teglia, Rivarolo, Sampierdarena, Barabino.

Sono gli istituti della zona rossa, quella che più direttamente ha subito ma anche saputo gestire gli effetti drammatici del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. Tutti loro, con due delegazioni miste di alunni e docenti, per una composizione di 10 rappresentanti delle scuole della zona nord di Genova e 10 della zona sud rispetto al torrente Polcevera che attraversa la città, parteciperanno alla cerimonia ufficiale di apertura dell’anno scolastico, che si svolgerà alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il prossimo 16 settembre a L’Aquila.

“Ne siamo onorati- ha commentato a diregiovani.it il preside Renzo Ballantini dell’istituto comprensivo ‘Certosa’, ripensando all’anno appena trascorso- nonostante le enormi difficoltà logistiche e di tenuta psicologica di tutti, specialmente qui a Certosa- io ora non vedo più il ponte ma fino a giugno lo vedevamo- siamo riusciti a fare tanto. Innanzitutto abbiamo assicurato un andamento di normalità, il che non era scontato. Inoltre, ci sono capitate tante occasioni speciali: abbiamo lavorato sul bullismo, sulla memoria grazie al dono del Miur della pietra d’inciampo, sulla multiculturalità. In generale, è andata meglio di quanto mi aspettassi, ora l’auspicio è di andare in continuità, magari con qualche difficoltà in meno man mano che il ponte cresce. Un sentimento di fiducia e rinascita, e’ quello che ci auguriamo”.

Così anche la dirigente di dell’istituto comprensivo ‘Teglia’ Elena Tramelli: “I genitori dei nostri alunni sono stati felicissimi di sapere che saremmo andati all’inaugurazione col Presidente, mi hanno detto: cosi’ noi del ponte siamo solidali con L’Aquila”. E molto bolle già in pentola a Teglia, come si suol dire. “Attualmente si sta lavorando per sviluppare dei progetti permanenti di riqualificazione territoriale- ha spiegato Tramelli a diregiovani.it- con un gruppo di lavoro della Fondazione San Paolo e del comune di Genova di cui fa parte Marco Rossi Doria, chiamato ‘Ricostruire non basta’. L’obiettivo è di animare il quartiere e la scuola con attività extrascolastiche permanenti”. Non solo, perché Teglia si è aggiudicata due bandi: “il primo è un bando Siae- ha raccontato ancora Tramelli- a cui abbiamo partecipato insieme ad alcuni partner ed in particolare i responsabili dei giardini Luzzati di Genova ‘Il cesto’. Si intitola ‘Per chi crea’ mentre il titolo del nostro progetto è ‘Pericentro. La musica orbita sulle periferie’: l’obiettivo è unire centro e periferia della città con happening musicali che coinvolgeranno alcune scuole periferiche. L’altro- ha proseguito la dirigente- è il bando del Mibac ‘Scuola attiva cultura’. Noi abbiamo vinto un finanziamento presentando il progetto ‘Tosca hub. Sulle strade della musica’. Grazie a questi fondi potremo adibire e attrezzare uno spazio scolastico come sala musica digitale, creazione di un service, borse di studio, a disposizione di alunni e cittadinanza, durante e oltre l’orario scolastico”.

Cura del bene comune e ambiente sono i temi al centro dell’agenda anche per l’istituto paritario ‘Divina provvidenza’ di Certosa, diretto da Emilia Merlo. Sentita da diregiovani.it, la dirigente ha infatti raccontato di stare già lavorando con le docenti dell’istituto per impostare un “lavoro specifico su ecologia e rispetto della natura. Faremo attività durante l’anno sia ludiche che di laboratorio. Ad esempio inviteremo un esperto sul tema dell’acqua: come impiegarla al meglio e come sfruttare questa risorsa del nostro territorio. Oppure- ha aggiunto- alla festa dei nonni che si terrà il 2 ottobre, partendo dal racconto di ‘Alice nel paese delle meraviglie’, metteremo in scena una recita in cui sottolineeremo l’importanza della tutela dell’ambiente. Il messaggio che i bambini lanceranno è che il nostro mondo è il paese delle meraviglie e per questo dobbiamo volergli bene”.

Tempo di novità dunque, anche per via della nomina del neo ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Quanto ad aspettative ed urgenze, salvo il fatto che ancora non conoscono abbastanza il nuovo capo del loro dicastero di riferimento, i dirigenti hanno le idee chiare.

“Stanziamenti di organici più adeguati ai bisogni delle scuole- ha esordito Tramelli- docenti di sostegno specializzati, continuità nelle linee del ministero in coerenza coi bisogni formativi dei ragazzi perché avere poco organico, docente e amministrativo, vuol dire che il carico burocratico nelle scuole è troppo pesante, le pratiche sono complesse e il personale amministrativo non è formato a sufficienza. Le scuole sono in sofferenza anche per questo. Quindi chiederei maggiori stanziamenti di organico a tutto tondo. Ma soprattutto- ha concluso la dirigente di ‘Teglia’– quello che mi auguro è che non si ricominci da capo con la pretesa di riformare la scuola perché la rapidità con cui si susseguono i ministri destabilizza. Un sistema importante come quello della pubblica istruzione non può essere fondato sulla estemporaneità di un ministro”.

Per Ballantini, dirigente a Certosa, la priorità è l’edilizia scolastica: “E’ un tema che a Certosa sentiamo particolarmente. Andrebbe fatta una ricognizione delle criticità, per ricominciare più serenamente. Il plesso dell’Ariosto (la primaria, ndr) è molto grande e bello ma presenta delle criticità, a cominciare dal fatto che abbiamo infiltrazioni dal tetto, abbiamo problemi di vetustà di bagni e antibagni, e il pavimento è dissestato per via del torrente che passa sotto. Sono tutte cose costose che il comune riesce a fare- ha osservato Ballantini- ma con tempi lunghi e molta fatica. Sul versante della didattica, invece, chiediamo la possibilità di reperire in fretta tutti i docenti che mancano. Ogni anno dobbiamo aspettare le operazioni dell’ufficio scolastico regionale per il reclutamento dei supplenti, a volte i tempi diventano troppo lunghi, a volte i docenti non si riescono nemmeno a trovare. Particolare attenzione- ha proseguito– andrebbe riservata agli alunni con disabilità”.

Ma come farlo? secondo Ballantini servono “corsi abilitanti per i docenti di sostegno e la loro successiva immissione in ruolo. Non meno, aggiungo, dovremmo iniziare a parlare di figure che ancora non ci sono nelle nostre scuole e che sarebbero importanti. Mi riferisco a educatori e psicologi, per rispondere a quelle problematiche di alunni che non ricadono sotto la tutela della legge 104 (alunni con disabilità, ndr) e che però avrebbero bisogno di un supporto specializzato. Se si istituzionalizzassero queste figure, magari all’interno di reti territoriali di scuole, anziché doverci arrangiare come facciamo ora, potremmo garantire una offerta formativa ed educativa più adeguata”.

Di reti e capillarità di intervento parla anche la dirigente dell’istituto ‘Divina provvidenza’ di Certosa Emilia Merlo, incarnando il punto di vista delle scuole paritari: “chiederei un lavoro di rete più fitto tra istituzioni e tipologie di scuole, per farci conoscere meglio come scuole paritarie e diventare interlocutori ascoltati e in ascolto. Credo ci sia realmente bisogno di infittire il dialogo e la collaborazione tra operatori della scuola”.

2019-09-05T14:42:21+02:00