hamburger menu

A Catanzaro presentato il progetto pilota dedicato al benessere dei giovani

L'esperto: "Necessaria un'adeguata collaborazione tra docenti, pediatri e psicologi

CATANZARO – “Quando riusciamo a far germogliare un seme, l’anno successivo cresce. Tutto ciò che di buono viene fatto, lascia sempre un segno positivo agli altri. Non c’è una soluzione a tutti i problemi che riguardano le nuove generazioni, c’è un andamento che, se riusciamo a mantenere positivo, porterà i suoi frutti”. Così lo psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’istituto di Ortofonologia di Roma Federico Bianchi di Castelbianco nei locali dell’ufficio scolastico regionale di Catanzaro, dove questa mattina ha incontrato i dirigenti scolastici, i professori e gli psicologi di 14 scuole calabresi.

Promuovere stili di vita corretti tra le nuove generazioni, prevenendo forme di disagio e di malessere psicofisico e comportamenti a rischio sono, infatti, gli obiettivi del progetto pilota ‘Benessere a scuola’, nato dalla sinergia tra il Miur, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e la Società italiana Pediatria. Al momento, il progetto riguarda 60 tra scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Calabria, della Liguria e dell’Abruzzo, con il coinvolgimento di oltre 30mila studenti e quasi 4mila docenti.

Da un’errata educazione affettivo-sessuale ad un’insana alimentazione, dai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, dalla dipendenza dallo smartphone ai disagi provenienti da problemi familiari passando per l’uso e l’abuso di alcool e droghe. I problemi che riguardano alunni e studenti di ogni età sono molteplici e vengono sviscerati durante l’incontro.

Per prevenire comportamenti a rischio, Bianchi sottolinea l’importanza di una collaborazione adeguata tra docenti, pediatri e psicologi nelle scuole per un efficace interscambio di informazioni socio-sanitarie e un dialogo costante tra insegnanti ed alunni: “L’obiettivo- prosegue- è di riuscire a creare una situazione abbastanza stabile all’interno delle scuole, in cui ci sia un docente intermediario tra i ragazzi e gli specialisti che, a loro volta, siano messi nelle condizioni di intervenire in modo adeguato”.

Lo psicoterapeuta ha ricordato, infine, che si vuole dare voce ai giovani anche attraverso la collaborazione con l’agenzia di stampa Dire e diregiovani.it e il portale lascuolafanotizia.it, dove gli studenti possono diffondere le loro storie e le notizie prodotte dalle redazioni scolastiche divenendo parte attiva dell’informazione a supporto del progetto.

2019-11-18T17:03:39+01:00