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Genova, presentato progetto pilota ‘Benessere a scuola’

L'esperto: "Costruire alleanza tra specialisti, docenti e studenti contro malessere giovanile"

GENOVA – “Quando abbiamo iniziato questo progetto, che riguarda Calabria, Abruzzo e Liguria, pensavamo di trovare situazioni diverse. Invece i problemi dei ragazzi sono gli stessi ovunque”. Così lo psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’istituto di Ortofonologia di Roma, Federico Bianchi di Castelbianco nei locali dell’ordine degli psicologi della Liguria, dove questa mattina ha incontrato dirigenti, professori e psicologi delle scuole liguri.

Alla presenza del direttore dell’ufficio scolastico regionale della Liguria Alessandro Clavarino, Bianchi di Castelbianco ha presentato il progetto pilota ‘Benessere a scuola’, nato dalla sinergia tra il Miur, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e la Società italiana Pediatria. Al momento, il progetto riguarda 60 tra scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della Calabria, della Liguria e dell’Abruzzo, con il coinvolgimento di oltre 30mila studenti e quasi 4mila docenti.

Obiettivo del progetto è promuovere stili di vita corretti tra le nuove generazioni, prevenendo forme di disagio e di malessere psicofisico e comportamenti a rischio. Da un’errata educazione affettivo-sessuale ad un’insana alimentazione, dai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, dalla dipendenza dallo smartphone ai disagi provenienti da problemi familiari passando per l’uso e l’abuso di alcol e droghe, tutti questi temi sono stati toccati durante l’incontro di stamane.

“Rispetto allo scorso anno, il progetto prevederà nuove modalità per un maggiore coinvolgimento dei genitori- ha spiegato Castelbianco- Inoltre i docenti hanno chiesto di essere maggiormente informati e si sono detti a favore del supporto combinato di pediatra e psicologo”. Un problema che lo psicoterapeuta dell’età evolutiva ha poi evidenziato riguarda la difficoltà di fare prevenzione perché i genitori spesso si rivolgono tardi allo specialista; da qui la scelta “di ampliare il ruolo dei pediatri nel progetto” ha detto Castelbianco.

Una equipe di 200 pediatri ‘sentinelle’ in tutta Italia condurrà, infatti, un’indagine per il monitoraggio di forme di disagio e di malessere psicofisico tra i giovani. Incontri di informazione sanitaria a scuola saranno condotti da psicologi e pediatri. Castelbianco stamane a questo proposito ha presentato alcuni dati dei 10mila questionari somministrati l’anno scorso a docenti e studenti. Comparando il pensiero di ragazzi e insegnanti è emerso, ad esempio, che “secondo il 40% dei docenti se un ragazzo subisce un abuso o vive una difficoltà deve rivolgersi ai servizi territoriali; per i ragazzi invece agli amici. Vuol dire che i ragazzi non conoscono i servizi. Oppure sul bullismo, i docenti stimano intorno al 10% esperienze di bullismo o violenza a scuola, per i ragazzi invece è il 30. E ancora i ragazzi temono molto meno di essere aggrediti in strada che a scuola, come era emerso da una ricerca fatta dall’Ido con l’università di Urbino. La scuola quindi è percepita come luogo meno sicuro della strada” ha spiegato Castelbianco.

C’è poi il tema della solitudine dei ragazzi “un problema enormemente percepito. E con i genitori i ragazzi non parlano. La cosa veramente positiva è che i giovani hanno riconosciuto la professionalità di pediatri e psicologi e vedono nel docente l’adulto capace di ascoltare” ha commentato il direttore dell’Ido. Perché la scuola non sia più solo didattica ma luogo di ascolto, il progetto prevede di creare reti di ascolto tra docenti nelle scuole, così da monitorare e condividere situazioni e stati emotivi dei ragazzi.

“Il malessere dei giovani è enorme- ha ammesso Castelbianco facendo riferimento all’aumento allarmante di suicidi e tentativi di suicidio tra i ragazzi- dobbiamo attrezzarci per prevenirlo perché non possiamo arrivare sempre in affanno”.

Lo psicoterapeuta ha ricordato, infine, che si vuole dare voce ai giovani anche attraverso la collaborazione con l’agenzia di stampa Dire e diregiovani.it anche tramite il portale lascuolafanotizia.it, dove gli studenti possono diffondere le loro storie e le notizie prodotte dalle redazioni scolastiche divenendo parte attiva dell’informazione a supporto del progetto. 

2019-09-13T14:22:08+02:00