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Sulmona, la speranza dell’istituto Ovidio: “Recuperiamo il centro”

A 10 anni dal sisma è ancora chiusa la sede storica del liceo in piazza XX settembre

SULMONA – I tetti non sono crollati ma le crepe sono visibili, fuori dagli edifici del centro storico e nella memoria degli abitanti di Sulmona. La notte del 6 aprile 2009, quando una scossa sismica ha colpito la provincia de L’Aquila, anche la cittadina abruzzese ha tremato, provocando numerosi danni e una decina di sfollati. Dopo il terremoto, più di 70 edifici sono stati classificati come inagibili. Tra questi, anche lo storico liceo ‘Ovidio’ di piazza XX Settembre, luogo di incontro e di cultura per gli abitanti e gli studenti che oggi, a dieci anni dal terremoto, aspettano ancora di rientrare nella loro scuola.

“Da quel giorno gli studenti sono stati trasferiti e attualmente si trovano nella sede del liceo artistico ‘Mazara’- racconta all’agenzia Dire Caterina Fantauzzi, dirigente scolastica dell’istituto di istruzione Superiore ‘Ovidio’– I ragazzi possono usufruire del diritto allo studio perché gli è garantito uno spazio, ma ormai anche quello spazio non basta più. Gli studenti del liceo artistico sono stati fortemente penalizzati da questo trasferimento e hanno dovuto rinunciare a numerosi laboratori. Abbiamo bisogno di nuovi spazi, ma al di là di tutto, i ragazzi del liceo classico hanno bisogno di ritornare in quella che è la loro sede storica per rafforzare il senso di appartenenza”.

Come raccontano gli stessi abitanti, infatti, dal giorno della chiusura della scuola, la piazza si è svuotata, lasciando un senso di vuoto in un luogo prima centrale per la vita attiva della città.

“Qui tante generazioni di studenti si sono formate, questa è la sede del liceo classico di Sulmona ed è giusto che i ragazzi tornino qui- continua la preside– Da giugno del 2019, inoltre, è subentrato un nuovo problema: anche la palestra del liceo, che era rimasta attiva, è stata chiusa perché inagibile, quindi i ragazzi attualmente si trovano senza palestra e il problema cresce. Mi auguro che al più presto possano cominciare i lavori, e spero che il ministro dell’Istruzione possa intervenire”.

I fondi sono arrivati, ma non bastano. Malgrado i danni subiti, infatti, Sulmona non è stata inserita nella lista dei comuni del cosiddetto ‘cratere sismico’, stilata da Guido Bertolaso, in qualità di commissario per l’emergenza, con i decreti numero 3 del 16 aprile 2009 e numero 11 del 17 luglio 2009. Intanto però, studenti attuali ed ex alunni si stanno mobilitando per cambiare le cose.

È da poco nata l’associazione di ex studenti del liceo ‘Ovidio’, che conta già 160 iscritti, un numero destinato a salire perché “questo liceo rappresenta, per la sua posizione e per la sua storia, il cuore di questa città- racconta alla Dire Carlo Ciufelli, presidente dell’associazione– il liceo e la cultura umanistica in questa città devono essere alla base di qualsiasi discorso di rinascita”.

Umberto e Sara, invece, sono degli studenti ancora nel pieno del loro corso di studi. Quando si sono iscritti erano convinti di potersi diplomare nella sede storica, ma sono ormai al quinto anno e le speranze di entrambi sembrano essere sfumate. “Ci dispiace tanto perchè questo rimane un simbolo per Sulmona- commenta Umberto- È una scuola aperta da più di 100 anni, e negli ultimi 10 anni non abbiamo più avuto la possibilità di entrarci”.

Sara, invece, associa l’istituto ai racconti dei suoi genitori e delle persone che hanno frequentato il liceo classico a piazza XX Settembre. “Mi sarebbe piaciuto moltissimo vivere questa realtà, ma purtroppo non ne ho avuto la possibilità- ammette- È inaccettabile trovarsi in questa situazione di stallo a causa di processi burocratici. Noi abbiamo organizzato un’azione di protesta, ma si sa che le proteste, pur avendo risonanza, non contano molto. Servirebbe un’azione concreta da parte di chi gestisce la questione”.

Anche Fabio, ex allievo dell’istituto ‘Ovidio’ e padre di un alunno della scuola, avrebbe voluto che suo figlio si diplomasse nello storico liceo un tempo frequentato anche da lui. “Nel vedere l’istituto chiuso proviamo una grande tristezza legata non soltanto ai ricordi di quel tempo e di questa scuola, ma anche di tutta questa parte di Sulmona, di questa piazza che circonda affettuosamente Ovidio- racconta alla Dire- Tutta Sulmona era in questa piazza, ed era veramente una gioia”.

2019-10-04T11:49:59+02:00