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A Rovereto la terza edizione del ‘Festival di Informatici Senza Frontiere’

Al centro della manifestazione la lotta al cyberbullismo

ROVERETO – Una Rovereto in veste digitale, a partire da giovedì 17 ottobre per la terza edizione del ‘Festival di Informatici Senza Frontiere’. Le nuove tecnologie, le insidie e i pericoli del web e il fenomeno del cyberbullismo, divenuto realtà in questi ultimi anni, saranno al centro della manifestazione. In occasione dell’edizione 2019, una parte importantissima dell’evento sarà dedicata ai ragazzi, agli insegnanti ed educatori.

Il cyberbullismo, il bullismo digitale, che si scatena prettamente sul web o attraverso le chat di messaggistica, è un fenomeno che colpisce sempre più spesso i nostri giovani, motivo per cui molteplici studi vi hanno rivolto particolare attenzione: la Fondazione ‘Bruno Kessler’ assieme ai suoi ricercatori, ha dato vita all’iniziativa denominata ‘CREEP’, Cyber-bulling Effects Prevention, progetto che mira proprio a scoprire le forme in cui si manifesta il fenomeno, alla sua diffusione e alla consapevolezza del problema.

Durante la terza edizione del ‘Festival di Informatici Senza Frontiere’ si terranno diversi laboratori dedicati, ed interventi che spazieranno dalla lotta al cyberbullismo, agli strumenti per aiutare i ragazzi con disabilità e alle competenze richieste dai lavori, sempre più incentrati verso il digitale. La giornata di venerdì vedrà quattro tavoli di lavoro aperti alle scuole e a singoli partecipanti dal titolo ‘Imparare divertendosi!’.

Isabella Chiodi, ex vicepresidente per l’Unione Europea della IBM, insegnerà a ragazzi dai 10 ai 14 anni a programmare, arte fondamentale per gli anni a venire, grazie ad un linguaggio visuale sviluppato dal MIT, Massachusetts Institute of Technologies. ‘Dico di No’, sarà invece curato da Alessandra Vitullo, ricercatrice della Fondazione Bruno Kessler, con un laboratorio interattivo per invitare a riflettere sugli stereotipi, discriminazione e pregiudizi, nei confronti delle minoranze che sul web, da alcuni anni a questa parte, sono state prese di mira da ‘hate speech’.

I ragazzi dai 9 agli 11 anni potranno costruire i loro primi oggetti ‘smart’, intelligenti, in ‘Progettiamo oggetti intelligenti con intelligenza’. ‘SmartLab: scopriamo cosa può fare (e cosa non può fare) un robot’, è invece il titolo dell workshop tenuto dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler: un laboratorio rivolto ai ragazzi tra gli 8 e 14 anni, che attraverso le attività di robotica educativa, dovranno ragionare su cosa può fare e cosa no, una intelligenza artificiale, dalle opportunità ai suoi limiti.

2019-10-07T16:13:54+02:00