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#Ioleggoperché, presentata a Milano la quarta edizione

L'iniziativa si terrà dal 19 al 27 ottobre

MILANO – “Che onore ospitare l’evento celebrativo di #Ioleggoperché. La nostra biblioteca di istituto conta ormai 6000 volumi ed è la nostra punta di orgoglio, tutti noi la teniamo viva ogni giorno”. Così la nuova dirigente scolastica della scuola primaria ‘Tito Speri’ di Milano Annamaria Borando, ha aperto la conferenza stampa di avvio di ‘#Ioleggoperché. Doniamo un libro alle scuole’.
La manifestazione è stata presentata questa mattina coinvolgendo le classi quinte dell’istituto in rappresentanza di tutto l’istituto. Nata per favorire la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche è organizzata dall’associazione italiana editori (Aie) e si terrà dal 19 al 27 ottobre.

“Siete voi i protagonisti di questa giornata”, ha esordito Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie rivolgendosi ai bambini prima di spiegare l’iniziativa: “questa manifestazione è la più grande in Italia, la prima pensata per portare i libri da voi. 15.000 le scuole iscritte, in crescita rispetto agli atri anni, soprattutto tra scuole dell’infanzia e della primaria; 28.000 gemellaggi tra scuole. Più di 3 milioni di studenti. La novità straordinaria è che questa manifestazione è diventata campagna di comunicazione ufficiale della presidenza del consiglio dei ministri e andrà in onda grazie in tutte le tv grazie a uno spot. Altra novità- ha proseguito- è che siamo entrati nella fiction ‘Un posto al sole’. In una puntata infatti i personaggi parleranno di voi”, ha annunciato con soddisfazione Levi.

Così come se ne parlerà prima delle partite di calcio di lega A e B. “Questa iniziativa ricorda che non c’è libertà senza libri. È un risultato straordinario che dimostra quanto funzioni la sinergia tra istituzioni” ha detto Levi citando una lettera del ministro dell’Istruzione Fioramonti. “Il valore di biblioteca scolastica dipende da quanti sono gli studenti che possono accedervi” ha scritto invece la presidenza del consiglio agli organizzatori di questa manifestazione che arriva quest’anno al traguardo del milione di libri donati alle scuole.

A condurre la conferenza stampa Rudy Zerbi, ambassador del progetto. A lui il compito di moderare l’incontro tra gli alunni e i quattro autori presenti. Inizia Alessia Gazzola, con in mano una copia del libro che le ha cambiato la vita ‘Anna dai capelli rossi’: “sono andata fino in Canada per visitare la casa dell’autrice. Per Anna ogni esperienza è un’avventura. È una storia di affetti, di importanza dell’ascolto dei bambini. Anna spesso viene presa in giro ma sa sempre difendersi e sa individuare le persone adatte a stare con lei. Questo libro mi ha tenuto sempre molta compagnia”.

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È poi la volta di Chiara Francini: “leggere è l’atto di maggior libertà. Ed è un po’ come mangiare un panino: nutre e aiuta a vivere. In quello che leggete c’è tutto l’universo, mondi diversi, e voi ne siete i registi con la vostra immaginazione. Se volete diventare adulti capaci di fare cose dovete leggere. Qual è il mio libro preferito? Si intitola ‘Martina di Poggio di giugno’, della creatrice di Pippi calzelunghe. È una bambina vivacissima, che dice sempre la verità, e vive con la sua sorellina in una casa in mezzo alla natura. La scrittrice descrive le loro avventure in tutte le stagioni dell’anno. Dico a voi bambine: dovrete essere più coraggiose, più capaci, più empatiche. Rispetto ai bambini, non potrete permettervi di non essere brave”.

“Io leggevo per nascondermi. Il libro per me era un rifugio- ha raccontato Paola Calvetti per poi aggiungere- io non ho dubbi sul libro che mi ha cambiato la vita. È successo in quinta elementare ed è ‘Piccole donne’. Io mi rivedevo in Jo, la più scarmigliata, che da piccola voleva fare la scrittrice e diventare una donna indipendente. Lei mi ha ispirata. Ma ciascuna di noi si può identificare in una delle quattro sorelle, per questo andrebbe letto ancora oggi. È un invito a non mollare mai”.

L’unico autore maschio presente questa mattina è stato Andrea Vitali: “il dottor Dolittle è il mio libro del cuore. Lui sapeva parlare con gli animali ma suo padre non accetta questo suo dono. Solo da adulto lui si sentirà libero e accettato nel praticare questa sua capacità particolare. La cosa bella è che l’autore usava queste storie per comunicare con la sua famiglia perché lui si trovava in trincea. Così come hanno fatto altri autori. La scrittura è comunicazione. Questo libro non è nella lista ufficiale dei libri suggeriti per le vostre biblioteche ma io ve lo suggerisco”.

In conclusione sono stati i bambini a intervistare Rudy Zerbi sul suo libro preferito, che confessa: “è il vecchio e il mare, lo sto leggendo ora e lo sto amando”. E poi una grande festa per tutti con il videomessaggio a sorpresa di Luciana Litizzetto, altra ambassador, e la torta a forma di libro.

2019-10-10T14:12:14+02:00