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VIDEO| Genova, ‘Prefigurare il futuro’: docenti a lezione di ‘resilienza’

L'iniziativa è promossa dalla Fondazione 'Patrizio Paoletti' e Miur

12 Ottobre 2019

ROMA – “Dopo 11 tappe in tutta Italia siamo veramente felici di essere qui a Genova oggi. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato con noi“. Così Tania Di Giuseppe si è rivolta ai 250 docenti e operatori sociali presenti al teatro Govi di Bolzaneto, riuniti per un appuntamento curato dalla fondazione ‘Patrizio Paoletti’. Il progetto di cui è parte l’evento, dal titolo Prefigurare il futuro, è nato nel 2017 dopo le scosse di terremoto nel centro Italia ed è accreditato dal Miur come programma di formazione. Tania Di Giuseppe, che ne è la responsabile, ha spiegato che “sono 2000 le persone che siamo riusciti a coinvolgere sui temi della speranza, della progettualità e del loro potenziamento per capire come migliorare la propria vita dopo un forte trauma, quali risorse personali e territoriali impiegare allo scopo. I nostri laboratori formativi hanno l’obiettivo di declinare il sapere neuroscientifico in pratiche di vita quotidiana che siano migliorative per le persone“. L’intervento in situazioni di emergenza educativa è quindi il punto focale del lavoro della fondazione che si occupa parallelamente di ricerca e divulgazione scientifica dal 1997. Spoleto, Roma, Siracusa, San Benedetto del Tronto, Venosa, Cosenza sono solo alcune delle città in cui sono arrivati gli esperti di ‘Prefigurare il futuro‘. Fino a Genova, poco più di un anno dopo il crollo del ponte Morandi e nei giorni della ricostruzione con la posa dei primi piloni della nuova infrastruttura.

La resilienza è il tema affrontato dai relatori Tania Di Giuseppe e Sandro Anella durante la formazione, ma prima ancora dai rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni territoriali che hanno sostenuto lo sviluppo del progetto Prefigurare il futuro nella Valpolcevera del dopo-Morandi. Presenti tra questi Federico Romeo, presidente municipio V della Valpolcevera, Francesca Bellenzier, dirigente protezione civile del comune di Genova, i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi ‘Teglia’ e ‘Certosa’ Elena Tramelli e Renzo Ballantini. Continuare a crederci, mettersi al servizio dei ragazzi con vitalità e responsabilità, resistere e trasformarsi, condividere e migliorarsi per la comunità, hanno detto uno dopo l’altro gli ospiti intervenuti, rispondendo alla sollecitazione dei due esperti. Una lezione dinamica, partecipata, durante cui Di Giuseppe ha promesso “per farvi uscire da qui più energici, con qualche conoscenza pratica in più da impiegare. Partiamo dal presupposto che la vita ci costringe più volte a rinascere. Perciò lavoriamo sulla resilienza come capacità umana universale di uscire rafforzati da esperienze negative. L’insieme è una grande forza in queste situazioni, per riemergere e rinascere– ha spiegato la responsabile- nel momento in cui incontro la perdita io mi incontro più da vicino con chi sono e con chi posso diventare. Solo con la condivisione io posso trasformare la mia ferita in un dono per l’altro. Non negando la mia difficoltà io moltiplico le forze dell’altro che si trova a dover superare una situazioni di crisi. Il nostro scopo deve quindi riscoprirci più consapevoli e connetterci agli altri“.

Cervello rettiliano, cervello emotivo o limbico, e neocorteccia cerebrale. Tre cervelli in uno per diverse funzioni vitali dell’essere umano che per un sano equilibrio bisogna sapere far dialogare. Sono elementi di neuroscienza che Di Giuseppe ha dato ai docenti per poi entrare più nel dettaglio delle pratiche utili e spendibili per migliorare la propria vita, con resilienza e consapevolezza. Imparare a prefigurare è, da questo punto di vista, un requisito essenziale. Solo allenandosi a prevedere e guardare oltre la condizione attuale, sostengono gli esperti, le persone saranno in grado di scegliere e pianificare il proprio futuro. E per fare questo, concludono, e’ importante porsi sempre degli obiettivi.

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