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Festival Informatici senza frontiere: Rovereto per una coscienza digitale

Primo appuntamento al teatro Zandonai

ROVERETO – È stato inaugurato oggi al Teatro Zandonai di Rovereto, in provincia di Trento, il Festival Informatici senza frontiere, una tre giorni di incontri, laboratori e dibattiti per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto sociale dell’innovazione e sull’utilizzo etico delle nuove tecnologie. Si parla di Alfabetizzazione informatica in contesti di disagio sociale, formazione al pensiero computazionale per bambini, tecnologia al servizio di persone con disabilità e anziani, informatica e cooperazione allo sviluppo.

“Le sfide sono tantissime, il nostro lavoro è iniziato tre anni fa. Le istituzioni non si parlavano tra loro, erano abbandonate a se stesse. Abbiamo creato una governance centrale che era fondamentale”, afferma Luca Attias, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale. Marco Podini presidente esecutivo e CEO di Dedagroup, polo di aggregazione di eccellenze italiane nel campo dei software, pone l’accento sull’importanza dello sviluppo delle tecnologie informatiche: “l’attenzione verso la tecnologia in questi ultimi anni è aumentata. La digitalizzazione del Paese consente una maggior cooperazione e connessione con il mercato. Bisogna puntare ad una creazione di una rete di flussi sempre più continua. Lo spunto importante per i giovani è che il nostro mondo sta cambiando, è un momento importante, straordinario, per reinventare il mondo per tutti noi. Mancano talenti, c’è una carenza di figure specializzate”.

Quaranta i dibattiti che si terranno in queste giornate di lavoro, in cui ci si confronterà anche sui temi dell’accessibilità digitale e di intelligenza artificiale: “noi, come Fondazione ci occupiamo di intelligenza artificiale e ricerca. Siamo schiacciati da Stati Uniti e Cina, è difficile competere con potenze come queste. Ci siamo incentrati su come migliorare l’uomo nel contesto dell’intelligenza artificiale. Servizi rivolti alle persone, per il sociale e per la sanità”, afferma Andrea Nicolini, della Fondazione Bruno Kessler, l’ente di ricerca della provincia autonoma di Trento che opera nel campo scientifico tecnologico e delle scienze umane coorganizzatore della manifestazione.

“Pensando alla persona credo che dovremmo lavorare sulla coscienza e sulla cultura. Non si farà nulla nel futuro senza il digitale- conclude Dino Maurizio presidente di Informatici senza Frontiere- È essenziale la conoscenza e la coscienza. Dati come quelli dell’utilizzo di internet ci preoccupano. Siamo solo al 75% della popolazione. La cultura è importante per non essere dominati da realtà digitali sempre più in crescita. Non possiamo basarci solo su quello che leggiamo in rete”.

2019-10-18T17:25:32+02:00