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Scorsese alla Festa del Cinema: “The Irishman esiste grazie a Netflix”

Nei cinema selezionati dal 4 al 6 novembre e dal 27 su Netflix





ROMA – La quinta giornata della Festa del Cinema di Roma – in programma fino al 27 ottobre all’Auditorium Parco della Musica e in altri luoghi della Capitale – si è aperta con una fila lunghissima di persone, all’entrata dell’Auditorium, che attendevano di vedere The Irishman diretto da Martin Scorsese e scritto da Steven Zaillian. A presentarlo questa mattina alla stampa è stato proprio il regista, per il secondo anno consecutivo alla kermesse, insieme alla produttrice Emma Tillinger Koskoff (la stessa che ha prodotto Joker, il capolavoro di Todd Phillips). Applausi ed emozione hanno accolto il regista in sala Petrassi: un incontro magnifico durante cui Scorsese ha parlato del suo ultimo film – nei cinema selezionati dal 4 al 6 novembre e su Netflix dal 27 novembre – del necessario e generoso supporto dell’azienda targata con la ‘N’ rossa e del set con i protagonisti Robert De Niro, Al Pacino – alla sua prima collaborazione con Scorsese – e Joe Pesci.

The Irishman: non è il miglior film di Scorsese ma convince a pieni voti

Tratto tratto dal libro ​L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt, The Irishman non è la miglior pellicola di Scorsese ma convince a pieni voti: non solo per la sceneggiatura brillante, per l’interpretazione magistrale degli attori, per la magnifica regia, ma anche per quella malinconia, dolce e amara,  dei personaggi che si vedono alla fine della loro vita così come il lungo filone cinematografico di Scorsese caratterizzato da gangster e criminalità. Un capitolo di pellicole di genere che ha chiuso con il suo ultimo lavoro: un’epica saga sui segreti del crimine organizzato attraverso uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa (Al Pacino). The Irishman non è solo un film sulla criminalità degli Anni 60. Qui non si esalta il potere criminale perché è un qualcosa che è già passato e viene raccontato da Frank, ormai anziano, alle prese con il suo tempo che sta scadere. Questo “è un film sulla nostra mortalità e sullo scorrere del tempo: racconta il dispiegamento di una vita, ha detto il regista. 3 ore e 30 minuti circa di narrazione in cui i conflitti umani, che arrivano come un ‘pugno nello stomaco’, sono al centro della storia e nonostante siano raccontati in un’epoca lontana dalla nostra sono contemporanei.

Per molto tempo io e Bob (De Niro ndr.) abbiamo avuto in mente di fare un film insieme – ha raccontato Scorsese durante la conferenza – ma nessun progetto ci ha mai convinto. L’ultimo in cui abbiamo lavorato insieme anche a Joe Pesci è stato nel 1995 con ‘Casinò’. Un giorno Bob mi ha raccontato il personaggio di  Frank: mi sono reso conto che c’era qualcosa di speciale in questo progetto perché ho percepito l’emozione e il coinvolgimento di De Niro mentre mi descriveva il personaggio“.

Scorsese: “Il film esiste grazie a Netflix”

The Irishman non avrebbe mai potuto vedere la luce se non ci fosse stato il grande e generoso supporto di Netflix: “La piattaforma di streaming –  continua il regista – ha finanziato totalmente The Irishman e ci ha concesso un ritardo di 6 mesi per la post-produzione “. Il film è fatto di rimandi al passato “ma io non volevo che degli attori giovani che interpretassero i protagonisti quando avevano 20-30 anni di meno. Volevo realizzare un film insieme ai miei amici. Quando mi hanno proposto di ringiovanire i personaggi non ero molto convinto perché ho pensato che Bob, Pacino e Pesci non si sarebbero mai messi in testa un casco con due mini telecamere e non si sarebbero mai fatti disegnare disegnare dei puntini su tutto il viso per fare qualcosa come la motion capture e diventare versioni più giovani di se stessi. Così è stata sviluppata una nuova tecnologia costosa che, grazie a Netflix, non avremmo mai potuto realizzare”. Si tratta di un sistema di telecamere e software sviluppato da ILM è stato in grado di catturare le espressioni facciali degli attori sul set a fianco di altri personaggi, senza l’uso di telecamere o segni visibili sul viso, e di ringiovanirli grazie alle loro versioni 3D computerizzate.

Scorsese e l’ennesima ‘frecciatina’ ai film Marvel

Nonostante il suo grande amore per la sala cinematografica Scorsese ha ‘abbracciato’ Netflix. A questo proposito ha dichiarato che “ovviamente è sempre meglio vedere i film al cinema. Ma perché ciò sia possibile è necessario che vengano realizzati, e senza Netflix non sarebbe stato possibile“. Infine un appello alle sale cinematografiche “affinché sostengano i film di narrazione come questo e non solo quelli d’evasione tratti dai fumetti. Vanno bene anche quelli, ma i giovani non devono identificarli con il cinema“.

The Irishman, il poster ufficiale

#TheIrishman





2020-01-13T16:41:54+01:00