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Intervista a Lidia Selci, sogni e passioni di un’attrice emergente a Londra

Classe 1995 Lidia è nata e cresciuta a Londra da genitori di origine italiana

26 Ottobre 2019

ROMA – Incontriamo l’attrice emergente Lidia Selci in un piccolo bar vintage nella zona di Notting Hill a Londra, dove le piace andare ogni mattina a prendersi un cappuccino italiano. Ci viene incontro sorridendo e ci invita con entusiasmo a sederci accanto a lei per questa intervista.

Classe 1995 Lidia è nata e cresciuta a Londra da genitori di origine italiana. Il suo italiano è perfetto e la prima domanda viene spontanea:

1. Lidia, ti consideri italiana o inglese visto che sei nata e cresciuta a Londra?

Diciamo entrambi. Io li definisco in modi diversi. Per me essere italiano vuol dire far parte di una cultura eterna che ci unisce al di fuori del nostro paese. Invece essere inglese è uno stile di vita, un modo diverso di vedere l’umanità e le sue capacità. Quindi sì, mi considero entrambi per questo.

2. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di attrice?

Il cinema. Ricordo ancora la prima volta che andai al cinema, ero con mia sorella e mio fratello. Avevo circa 7 anni e andammo a vedere Pinocchio di Roberto Benigni. Ho ancora avanti agli occhi il volto di Benigni che urla ‘Rivivisci Fatina, Rivivisci!’. E sono certa che quel giorno avrò ripetuto quella frase come minimo 200 volte ai miei fratelli. Da lì, ricordo che pensai ‘Anche io voglio dire Rivivisci fatina come lui!’. E crescendo ho capito che amo come il cinema e lo spettacolo riescano a trasportare le persone, dai grandi ai piccoli, dentro un’altra realtà e a farle sognare.

3. Che studi hai fatto per diventare attrice qui a Londra?

Eh, tanti! Volendo entrare nel mondo del cinema, inizialmente ho fatto circa 6/7 corsi diversi, qua e la per Londra, con diversi insegnati già nel mondo dello spettacolo. Uno dei miei corsi preferiti è stato ai ‘Pinewood Studios’, dove ho conosciuto Mel Churcher, una donna fantastica che reputo un genio della recitazione. Poi ho deciso di avere una base classica e sono entrata alla ‘The Arts Educational Schools of London’. Dopo aver finito i miei studi shakespeariani mi sono voluta specializzare sulla recitazione per schermo e ho frequentato la ‘International School of Screen Acting’ ed ora eccomi qua.

4. Nonostante tu sia giovanissima, hai maturato già diverse esperienze sia nel mondo teatrale che in cortometraggi cinematografici inglesi. Prediligi il palcoscenico o il set cinematografico?

Decisamente il set cinematografico. Lo preferisco per il semplice fatto che penso sia più adatto a me. Per quanto il cinema ed il teatro possano avere le stesse radici, a mio modesto parere, sono due mondi opposti. A teatro, sul palcoscenico, hai la bellezza di avere un’audience a cui trasmettere le tue emozioni ed è spettacolare, ma su un set sei solo tu, il tuo compagno/a di scena e la telecamera, ‘That’s it!’. Sul set hai l’opportunità di creare il mondo intorno a te e concentrare tutte le tue energie sull’immaginazione e la relazione che hai con l’altro.

5. In una recente intervista dichiari che hai una particolare predilezione per gli ‘action movies’ e che ti alleni settimanalmente in diverse tecniche di ‘action performance’. Da dove nasce questa passione per l’azione?

Un nome, Quentin Tarantino. Il modo in cui lui ritrae le donne nei suoi film : indomabili, indipendenti e imbattibili. Nasce da li. Poi penso entri anche in ballo il fuoco e la passione dell’essere italiana.

6. Molti giovani italiani come te vorrebbero intraprendere questa carriera professionale in questa città, meta desiderabile perché piena di opportunità. Quali doti pensi siano necessarie per farsi strada in questo ambiente, a Londra in particolare?

A parere mio, a prescindere dalla carriera che uno vuole intraprendere, deve lavorare sodo. Siamo in un Paese dove la meritocrazia esiste davvero, se all’inglese fai vedere che ci tieni sul serio e metti anima e corpo in quello che fai, lui ti premia, sono fatti così. E’ fantastico.

7. Ogni attrice vorrebbe lavorare un giorno con un attore in particolare. Qual è il tuo preferito e perché?

Beh, ce ne sono tantissimi, però penso che il mio sogno più grande sia proprio lavorare con Benigni. Come ho già detto è stato la mia prima icona del cinema ed oltretutto lo reputo anche un genio della comicità, che io adoro.

Finito il cappuccino Lidia ci saluta con una vigorosa stretta di mano e andandosene si gira di nuovo verso di noi regalandoci un ultimo sorriso. Ora non rimane che alzarci e immergerci nella frenesia delle strade londinesi.

2019-10-25T15:57:40+02:00