«In Disobbedisco come in Paradiso il concetto di scelta gioca un ruolo fondamentale.
Siamo stanchi, delusi di alcune situazioni che ci girano attorno, ma ancora incapaci di agire.
“Meglio il mondo in fiamme che stare insieme a te” è la frase simbolo del brano, il manifesto della nostra inquietudine, che però non è supportata da una decisione fisica: non parliamo mai di azioni. La questione resta sempre dentro di noi, in un flusso di coscienza che non si riversa all’esterno.
“Reggo tutto o mi disturbi”: i rapporti umani sono più intricati, non siamo lucidi, siamo disposti a soffrire fino al punto di farci distruggere.
Siamo quindi arrabbiati, vogliamo disobbedire alle imposizioni che ci vengono date, ai limiti che inconsapevolmente ci stiamo ponendo, ma non riusciamo ad abbandonare i sentimenti, perché sono la parte più importante del nostro essere. La sofferenza fa parte dell’amore: il problema è intuire fino a dove sia giusto accettarla.»