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Intesa Miur-Dpo-Anci per contrasto dispersione e diritto studio

ROMA – Garantire il diritto allo studio e le pari opportunità, così come previsto dalla Costituzione, a tutti gli studenti. In qualunque parte d’Italia si trovino. Anche con interventi rapidi e mirati in caso di emergenze. Unire le forze e coordinare risorse economiche e progettualità già in campo per contrastare la dispersione scolastica. Sono gli […]

ROMA – Garantire il diritto allo studio e le pari opportunità, così come previsto dalla Costituzione, a tutti gli studenti. In qualunque parte d’Italia si trovino. Anche con interventi rapidi e mirati in caso di emergenze. Unire le forze e coordinare risorse economiche e progettualità già in campo per contrastare la dispersione scolastica. Sono gli obiettivi del Protocollo di intesa siglato al ministero dell’Istruzione dalla ministra Lucia Azzolina, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e il presidente Anci, Antonio Decaro, che ha mandato un video messaggio perché impossibilitato a essere a Roma.

“Non è solo un Protocollo, ma una vera e propria alleanza che nasce nell’interesse dei giovani- ha detto Azzolina– Per la prima volta mettiamo in campo una sinergia molto operativa e concreta fra il ministero e il dipartimento per le Pari Opportunità e la Famiglia e i Comuni italiani. I principali soggetti che possono incidere positivamente sulla vita quotidiana dei nostri ragazzi uniscono le forze, per la prima volta, e dichiarano di voler lavorare insieme, in una sinergia costante che possa dare risposte celeri agli studenti e ai ragazzi. Da un lato svilupperemo insieme le iniziative su cui ci sono competenze comuni che possono essere messe a sistema: penso al tema del diritto allo studio e alle pari opportunità, alla sensibilizzazione su temi particolari come il bullismo e il cyberbullismo. Poi scenderemo in campo velocemente ogni volta che, magari per questioni burocratiche o solo perché i tavoli di lavoro non camminano abbastanza veloci, il diritto allo studio dei ragazzi non sarà rispettato a pieno o i progetti che devono partire a beneficio degli studenti sono fermi in un cassetto”.

“Oggi- ha concluso Azzolina– nasce una task force nazionale che mette al centro i diritti degli studenti. Saremo al loro fianco e al fianco delle scuole. Non vogliamo più bambini esclusi dalla mensa perché i loro genitori non sono in grado di pagarla. Non vogliamo ragazzi con disabilità che restano senza i necessari ausili didattici o studenti che non accedono ai servizi che gli devono essere garantiti. Noi vogliamo garantire a tutti le stesse opportunità di utilizzare la mensa scolastica. Vogliamo fornire i necessari sussidi didattici ad alunni e alunne con disabilità perché possano studiare al pari degli altri, vogliamo garantire uguali servizi per tutti. Perché questo è l’imperativo per tutte le istituzioni, ministero e Comuni”.

“Il Protocollo d’intesa è un’occasione preziosa nel cammino di costruzione di quell’alleanza educativa tra generi e generazioni, tra famiglie e società civile, di cui il Paese ha bisogno per ripartire. Investire nell’educazione garantendo pari opportunità e mettendo al centro la persona con i suoi talenti è cruciale per liberare il protagonismo dei giovani e formare cittadini più consapevoli e maturi. Sono già cittadini dell’oggi, chiamati a dare un contributo di responsabilità nel costruire una comunità nazionale inclusiva e più giusta”, ha aggiunto la ministra Bonetti.

“Questo Protocollo è davvero importante- ha detto Antonio Decaro, presidente dell’Anci– perché i Comuni avranno l’opportunità di lavorare con il ministero dell’Istruzione e il Dipartimento per le Pari Opportunità e la Famiglia per contrastare la dispersione scolastica e promuovere il diritto allo studio. Mandela diceva che l’istruzione è l’arma più potente, che può cambiare il mondo. Attraverso la rete delle 8.000 amministrazioni comunali del nostro Paese potremo lavorare affinché il diritto allo studio sia assicurato in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, nelle realtà più grandi come in quelle più piccole. Lo faremo anche cercando di incentivare alcuni progetti sperimentali come quello di ‘Scuole aperte’. Oppure attraverso la promozione del servizio di refezione scolastica come momento di educazione e di formazione, anche per diffondere tra i più piccoli abitudini alimentari sane e corrette”.

2020-01-21T16:37:51+01:00