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Alla ‘Buonarroti’ il punto sul progetto Sudego dedicato a Agenda 2030

Civica (Uil): "Partiamo dai giovani per cambiare i nostri comportamenti"

ROMA – ‘I giovani cittadini possono migliorare il futuro di tutti’ è questo il titolo del convegno che si è svolto questa mattina presso la scuola secondaria di primo grado ‘Michelangelo Buonarroti’ di Roma. Il convegno è stato organizzato al termine del progetto Sudego (Sustainable development goals in the schools) che ha l’ambizione di avvicinare ulteriormente il mondo della scuola alle tematiche strategiche poste dall’Onu con Agenda 2030 e integralmente recepite dall’Unione europea e da tutti i Paesi membri. In più di due anni, i 7 partners di 5 Paesi Ue coinvolti, hanno messo a punto alcuni strumenti offerti oggi alla comunità scolastica, ma in generale interessanti per tutti i cittadini, per sapere di più su quanto è stato fatto e quanto andrà fatto per un futuro sostenibile.

“Il programma Erasmus Plus- ha evidenziato Pietro Ragni, presidente Erfap Lazio– è uno dei programmi in ambito formativo più ampi e interessanti a livello mondiale. L’Italia è uno di quei Paesi che riesce a portare a casa un gran numero di progetti. Questo in particolare si è posto l’obiettivo di portare informazione e formazione nelle scuole sugli argomenti collegati con l’Agenda 2030, che è il documento approvato dall’Onu e all’unanimità dal Parlamento europeo che fissa 17 obiettivi da realizzare su argomenti strategici per lo sviluppo sostenibile. Nel nostro caso ci siamo localizzati su 5 obiettivi perché sono quelli più vicini alle esperienza dei ragazzi, l’obiettivo del nostro progetto sono i docenti perché avranno una serie di informazioni e strumenti che andranno trasmesse agli studenti”.

Il convegno ha visto fra i relatori non solo Pietro Ragni e la dirigente scolastica della scuola secondaria di I grado ‘Buonarroti’ Rossella Sonnino, ma anche Alberto Civica, segretario Uil Roma e Lazio che ha sottolineato come

“quando si parla di cambiamenti culturali si pensa subito a come intervenire nella scuola. Però, generalmente, questi interventi si traducono in qualche lezione spot in cui si ha il vantaggio di sollevare il problema, ma senza affrontarlo. Con questo progetto si vuole arrivare ai docenti per dare loro gli strumenti utili per trasmettere queste nozioni ai ragazzi che vivono il 40% del loro tempo dentro la scuola. C’è bisogno di dare loro continuità; gli argomenti dietro all’Agenda 2030 devono diventare un modo di pensare, un modo di vivere che ci permetta di cambiare i nostri atteggiamenti quotidiani. Dobbiamo modificare il nostro modo di pensare, di come si consuma e di come si produce. Questo era l’obiettivo del progetto e questa è la ragione per la quale noi del sindacato siamo molto interessati a questo ragionamento perché poi questo ha dei riflessi sulla parte economica quindi sulla produzione e sul lavoro”.

A chiudere l’evento l’intervento di due studenti del liceo ‘A. Righi’ e della ‘Buonarroti’ di Roma.

2020-01-24T14:54:46+01:00