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Bologna, studenti del ‘Salvemini’ in diretta con nave oceanografica

Collegamento durante operazione scientifica dei ricercatori geochimici

BOLOGNA – “Aiutateci dal vivo, osservate bene il fondale e cercate insieme a noi se ci sono delle rocce, dei coralli o delle bolle d’aria”. Federica Foglini, ricercatrice dell’Istituto di scienze marine del Cnr Bologna in missione sulla Falkor, la nave oceanografica dello Schmidt Ocean Institute, parla alle studentesse e agli studenti dell’Itcs ‘Salvemini’ in diretta dal largo delle coste australiane. Insieme ad altri 13 ricercatori e una ventina di membri dell’equipaggio, il team scientifico internazionale della falkor, che proviene da tutti e 5 continenti, si è collegato in diretta con il ‘Salvemini’ di Casalecchio di Reno (Bologna) e del liceo ‘Einstein’ di Rimini mentre i robot in azione stavano effettuando carotaggi e recuperando i campioni di coralli; contemporaneamente venivano rilevate la temperatura, l’ossigeno e la densità del suolo.

Ai ragazzi è stata fornita una panoramica completa della nave, dalla plancia di comando, ai laboratori dove vengono conservati i campioni passando per i monitor di controllo dove gli ingegneri stavano pilotando con i joystick i ‘rob’ per il prelevamento di campioni: robot che possono scendere fino a 3000 metri di profondità per circa 9 ore di immersione. La Falkon, che fu costruita negli anni ’80 e poi acquistata dallo Schmidt Ocean Institute e trasformata in nave da ricerca, ospita geologi, geochimici e ingegneri (tra i migliori al mondo, con esperienza ventennale) che manovrano i robot per il prelevamento dei coralli. Archivi del passato che ci permettono di conoscere i mutamenti climatici che si sono susseguiti negli anni. Il livello tecnologico della strumentazione è elevatissimo così come la preparazione del team di ricercatori al suo interno.

Capire il clima del passato per predire il clima del futuro. Le analisi geochimiche vengono effettuate lungo l’asse di crescita dello scheletro carbonatico dei coralli per verificarne la data di nascita e poi le variazioni di temperatura, stabilità del ph e nutrienti nel corso della sua vita. Campioni di roccia campioni di corallo ancora vivi che vengono messi in acquario. Ne viene studiato il comportamento per qualche giorno prima di passare alle rilevazioni successive. Questa zona dell’oceano meridionale che si affaccia verso l’Antartide è particolarmente interessante e i ricercatori e le ricercatrici si aspettano di venire a conoscenza di informazioni fin’ora sconosciute alla scienza. Alcuni coralli esistono addirittura da 1000, 2000, 10.000 anni quindi forniscono dati fondamentali per ricostruire i cambiamenti climatici del passato e poter predire quelli del futuro.

“La giornata tipo su questa nave è scandita dai pasti perché per il resto del tempo si lavora, anche 12-15 ore al giorno, per il monitoraggio delle ricerche e dei rilevamenti. Ci sono dei turni, ci si da il cambio ma sostanzialmente si lavora sempre- spiega Federica Foglini e aggiunge– Nonostante per lo svolgimento delle operazioni scientifiche il moto del mare debba essere fondamentalmente calmo, la Falkor naviga in ogni condizione meteo e a volte è difficoltoso sia stare in piedi sia stare seduti”.

Gli studenti delle classi 1G e 1D del ‘Salvemini’, accompagnati dalle professoresse Simona Dall’Olio, Natascia Petrelli e Chiara Montelpare, approfondiranno nei prossimi giorni il contenuto di questo speciale incontro, durante le ore di scienze terra e fisica.

“La mia passione è nata alle superiori grazie al professore di scienze che era ed è tuttora un geologo e ogni tanto ci portava fuori oppure da fuori ci portava delle rocce e ce le mostrava” racconta Paolo Montagna dell’Istituto di Scienze Polari, che sulla nave svolge il ruolo di co-capomissione insieme a Julie Trotter della University of Western Australia.

2020-02-11T13:26:19+01:00