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Coronavirus. Bergamo, docente racconta la sua prima lezione on line

BERGAMO – Questa mattina per una classe di un liceo artistico di Bergamo c’è stata prima lezione on line di storia dell’arte. A raccontarla a diregiovani.it la loro insegnante . “Appuntamento alle 10 ma abbiamo iniziato alle 10.30 perché alcuni non avevano ricevuto l’invito, altri non riuscivano ad accedere alla posta e molti altri problemi […]

BERGAMO – Questa mattina per una classe di un liceo artistico di Bergamo c’è stata prima lezione on line di storia dell’arte. A raccontarla a diregiovani.it la loro insegnante .

“Appuntamento alle 10 ma abbiamo iniziato alle 10.30 perché alcuni non avevano ricevuto l’invito, altri non riuscivano ad accedere alla posta e molti altri problemi tecnici. Questa storia dei nativi digitali è un po’ un luogo comune: i ragazzi sono imbranati tanto quanto gli adulti- spiega la professoressa– solo alcuni si distinguono e generalmente sono quelli che hanno la passione per le nuove tecnologie. Su 26 ragazzi erano connessi in 24, una percentuale altissima che non mi aspettavo; anche perché quando abbiamo fatto il collegio online il dirigente scolastico nell’indirizzare la scelta della didattica on line ci aveva avvertito che non sarebbe stata semplice come strada da percorrere per gli eventuali problemi tecnici in cui i ragazzi potevano incorrere”.

Una delle difficoltà più grandi è sicuramente quella di non vedere i ragazzi.

“È andata bene- ha continuato– compatibilmente con quello che può essere un mezzo che ti impedisce di fatto un’interazione immediata e un colpo d’occhio sulla classe. Per cui il feedback è stato parziale, anche perché se hai la presentazione della lezione aperta sulla finestra non vedi i ragazzi e quindi non puoi renderti conto, come in presenza, se stanno seguendo o meno. Anche l’interazione è stata faticosa e lenta, sicuramente avrà influito anche il fatto che fosse la prima volta, magari lunedì saranno più sciolti”.

A risentirne anche la produttività:

“ho toccato con mano come il lavoro di studio individuale che gli avevo affidato la settimana scorsa, seppur guidato e facilitato da alcuni testi che avevo preparato ad hoc, non era stato svolto”.

Ma una delle criticità più importanti è stata la connessione.

“Sono stati tanti i ragazzi che mi scrivevano di non sentire o di non riuscire a vedere- ha concluso– Mentre ti occupi della presentazione non puoi vedere i messaggi dei ragazzi o le notifiche del programma che avvisano del fatto che qualcuno si è disconnesso o è uscito dalla chat. Ci sono ragazzi che si assentano durante la presentazione sfruttando la difficoltà che hanno gli insegnanti di monitorare la classe durante la presentazione. A parte tutto comunque è stata un’esperienza nuova e molto divertente, non so se altrettanto utile”.

2020-03-13T18:02:26+01:00