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Coronavirus, dirigente ic ‘Lozzo Atestino’ di Vo’: “Non ci siamo mai fermati”

Al via ciclo di interviste #LaScuolaNonSiFerma per raccontare impegno di docenti e studenti

ROMA – “Anche gli insegnanti sono eroi. Questa è un’emergenza sanitaria quindi è chiaro che c’è chi è coinvolto in prima linea, ma nella misura in cui riescono a stare accanto ai loro alunni e hanno saputo reinventarsi in questa situazione di emergenza, credo che si possa dire che anche i docenti sono eroi”.

Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Lozzo Atestino’, di Vo’ in provincia di Padova, parla da uno dei comuni della zona rossa per ribadire che #LaScuolaNonSiFerma. È questo infatti l’hashtag scelto dal ministero dell’Istruzione per dare voce al lavoro delle scuole che in tutta Italia si stanno attrezzando per rispondere all’emergenza sanitaria in corso.

È partito questo pomeriggio un dialogo con il mondo della scuola che ogni martedì e venerdì racconterà la didattica al tempo del coronavirus, in diretta dalla pagina Facebook del ministero dell’Istruzione. In collaborazione con l’agenzia di stampa Dire e diregiovani.it, dirigenti, professori e studenti condivideranno le attività che stanno portando avanti nonostante tutte le difficoltà.

L’istituto comprensivo ‘Lozzo Atestino’ è stato uno dei primi a chiudere, a causa dei primi casi registrati nel lodigiano e nella zona di Vo’ Euganeo. Così, già dal 22 febbraio, con la chiusura della scuola è partita la sperimentazione della didattica a distanza con un’ospite particolare: la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che è entrata nella classe virtuale per salutare i bambini e dare il sostegno a tutto il personale.

“È stata una lezione atipica ed emozionante- racconta il dirigente- non siamo una scuola particolarmente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma abbiamo un forte senso di comunità, e questo ci ha uniti”.

Subito al via, quindi, le lezioni per i ragazzi della secondaria di primo grado, mentre per la primaria la prima settimana è stata occupata da lezioni extra con attori, registri e scrittori, per dare a tutti la possibilità di organizzarsi.

“Non tutti avevano gli strumenti necessari per la didattica a distanza- continua Alfonso D’Ambrosio- ma nel giro di qualche giorno, anche grazie al ministero che ci ha donato 25 tablet, tutti sono riusciti ad avere una connessione, e attualmente solo 6 dei 650 alunni che hanno ancora problemi di connessione, ma a breve troveremo una soluzione anche per loro. La settimana scorsa, quando abbiamo dato il tablet ad una famiglia che non poteva permetterselo, la mamma ci ha ringraziati dicendo che così finalmente sua figlia è riuscita a rivedere la sua maestra, ed è stato emozionante. Questo è quello che vogliamo: dare ai nostri studenti gli sguardi e le voci dei loro insegnanti”.

E così la scuola non si è fermata, ma grazie all’impegno di docenti e famiglie è andata avanti, reinventando una nuova didattica non più solo frontale, studiando lezioni individuali per i ragazzi con disabilità, sperimentando nuove forme di creatività come ebook e audiolibri.

“Il digitale sta ampliando quello che facevamo anche prima e le lezioni a distanza, anche se non potranno mai sostituire quelle fisiche, ci permettono però di sperimentare- aggiunge il dirigente dell’istituto– parlare con i bambini attraverso uno schermo non è facile, ma stiamo ripensando i tempi e le modalità della didattica. La scuola, ormai, non è più solo carta e penna- conclude Alfonso D’Ambrosio- Con fiducia, collaborazione, sperimentazione e creatività possiamo costruire un nuovo futuro per la scuola. E sono convinto che alla fine tutto questo ci restituirà maggiore fiducia non solo nella scuola ma anche nelle istituzioni pubbliche e nel senso di comunità”.

2020-03-25T09:24:05+01:00