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Coronavirus: famiglie ic ‘Lozzo Atestino’ di Vo’ scrivono vademecum su didattica

PADOVA – “La didattica a distanza non può esaurirsi con l’acquisizione di una piattaforma online e con videolezioni. Essa necessita di uno spazio di ‘cura’ e di relazione a distanza che mette in discussione spazi, tempi e processi di apprendimento e affida alle famiglie un ruolo fondamentale nel processo educativo”. A scriverlo le famiglie dell’istituto […]

PADOVA – “La didattica a distanza non può esaurirsi con l’acquisizione di una piattaforma online e con videolezioni. Essa necessita di uno spazio di ‘cura’ e di relazione a distanza che mette in discussione spazi, tempi e processi di apprendimento e affida alle famiglie un ruolo fondamentale nel processo educativo”.

A scriverlo le famiglie dell’istituto comprensivo ‘Lozzo Atestino’ di Vo’, in provincia di Padova, grazie a un lavoro di coordinamento della presidente del consiglio di istituto, la sociologa Michela Drusian. Le famiglie di uno degli istituti che tra i primi ha dovuto sperimentare forme di didattica digitale hanno stilato un vademecum in dieci punti per “ripensare ad una nuova alleanza tra scuola e famiglia, pilastro portante di una didattica a distanza che è molto di più di un’istruzione parentale in emergenza”, scrivono.

Il genitore è il primo educatore. È il messaggio sostanziale del documento, dove si evince che le famiglie sono chiamate ad avere un ruolo attivo nella vita scolastico-domestica dei figli: lavorare e formarsi con loro; negoziare tempi e spazi al pc; chiedere aiuto e informarsi sulla messa a disposizione gratuita di dispositivi; spiegare ai figli concetti come il rispetto della privacy per evitare, come accaduto altrove, la condivisione delle lezioni e la conseguente derisione via social dei docenti. Anche la condivisione di pratiche dentro la più ampia comunità scolastica è importante, dicono: non prendiamo iniziative, raccordiamoci tra genitori, docenti e dirigenti perché ‘digitale è reale’.

Ecco il documento integrale:

– Digitale è reale. Mi impegno a negoziare con mio/a figlio/a le regole condivise da tenere nelle attività di didattica a distanza (es. Non utilizzare lo smartphone per fare “altro” durante le video lezioni, non fare foto allo schermo e condividerle in altri luoghi, non condividere materiale altrui senza il consenso, il rispetto della privacy…)

– Insieme davanti al pc: la didattica a distanza è una didattica della vicinanza. A causa di impegni lavorativi o altro, è impossibile restare accanto mio/a figlio/a durante tutte le attività di DAD, ma è anche impensabile lasciarlo/a sempre da solo/a davanti al pc. Cerco di organizzare al meglio gli spazi e i tempi per essere presente, di negoziare quando stare insieme al pc.

– Il genitore è il primo educatore: se posso, cerco di mantenere o far mantenere a mio/a figlio/a un diario delle attività svolte e da svolgere. Il diario costituisce un documento utile per pianificare il percorso educativo, per ripensare e ripensarsi, uno spazio di riflessione e di ascolto, da costruire insieme al proprio figlio/a, un documento che tenga traccia del percorso di apprendimento, ben oltre una semplice annotazione delle cose fatte e da fare. Mi interesso di cosa fa ogni giorno, partecipo alla sua vita quotidiana nella DAD.

– Costruiamo con responsabilità. Non prendo iniziative personali in tema di didattica a distanza, ma mi raccordo con il dirigente scolastico, il coordinatore di classe, i docenti ed i rappresentanti dei genitori per segnalare criticità e opportunità, per costruire e crescere insieme.

– La didattica a distanza è inclusiva: durante le lezioni online faccio partecipare mio/a figlio/a in maniera attiva, anche con audio e video, nel rispetto della privacy e del giusto decoro (non a videolezioni in pigiama o mentre si mangia ad esempio, si rispettano i turni di parola e non si gioca con i comandi in piattaforma), mantenendo atteggiamenti inclusivi verso tutti i compagni di classe e verso i docenti.

– La Didattica a distanza è aggiornamento: Se posso partecipo alle proposte dell’istituzione scolastica in tema di formazione e autoformazione per genitori sulle tecnologie. Se posso condividere materiali, tempo e risorse e competenze, lo faccio.

– La Didattica a distanza non è solo strumento digitale: la DAD non si esaurisce nell’uso in una piattaforma virtuale o in una video-lezione o nel far fare compiti a casa, ma mette in moto l’utilizzo di più tecnologie e ambienti di apprendimento.Dedico tempo e spazio, con i i miei figli, per attività quali: lettura di libri, lavori di scrittura creativa, manipolazione di materiali poveri, esperimenti scientifici con materiale di risulta, tempo e spazio per discussioni con mio figlio/a etc.. Ho cura che il processo di apprendimento avvenga rispettando i tempi ed i modi di mio/a figlio/a.

– Rispetto e faccio rispettare i tempi di consegna e ho cura delle attività da far svolgere. La Didattica a distanza, specie per i bambini dell’infanzia e della primaria, richiede una autonomia del mezzo e dello strumento digitale che i bambini non possiedono. Compatibilmente con i miei impegni, cerco di entrare o far entrare in piattaforma virtuale almeno 1 volta al giorno per controllare attività e scadenze, avendo cura di farle rispettare nei tempi e nei modi proposti.

– Garantisco accessibilità e strumenti. La didattica a distanza richiede non solo tempo, ma anche connessione e strumenti tecnologici performanti. Cerco di fornire ai miei figli strumenti adeguati, certo di poter contare su forme di comodato d’uso di strumenti offerti dalla Scuola.

– Non sono solo. So di poter contare su una Scuola comunità, fatta da docenti, dirigente scolastico, segreteria amministrativa, rappresentanti dei genitori, spazio di ascolto/psicologo, amministrazioni comunali. Sono parte integrante di un’alleanza educativa fondamentale per mio/a figlio/a.

2020-03-27T19:33:19+01:00