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In questo momento sto piangendo dopo quasi un mese che non lo facevo…

Non saprei bene come cominciare, non so neanche bene a chi io stia scrivendo. Non sono pienamente certa che invierò questa mail e tanto meno che avrò la forza di leggere una risposta. Sono riuscita a trovare la forza di riuscire a prenotare un appuntamento allo sportello per il semplice fatto che ho trovato una […]

Non saprei bene come cominciare, non so neanche bene a chi io stia scrivendo. Non sono pienamente certa che invierò questa mail e tanto meno che avrò la forza di leggere una risposta. Sono riuscita a trovare la forza di riuscire a prenotare un appuntamento allo sportello per il semplice fatto che ho trovato una scusa per forzarmi ad andare con una compagna di classe a prenotare un appuntamento per lei e mi sono sforzata di prenotarne uno per me. Avevo disperatamente bisogno di qualcuno che mi dicesse che fosse normale sentire la mancanza delle mie due migliori amiche partite per l’università. Avevo bisogno di piangere con qualcuno, cosa che normalmente odio. Odio far vedere a qualcuno mentre piango, in pochi l’hanno vista e quei pochi hanno la mia piena fiducia. Con la psicologa dello sportello a scuola abbiamo parlato, mi ha aiutato a sentirmi più tranquilla e già dal secondo appuntamento ero un poco più tranquilla. Avevo riposto le mie speranze di una vacanza con le miei amiche durante i giorni della gita scolastica e nelle feste di Pasqua. Una di loro mi ha persino fatto una sorpresa ritornando in città. Siamo riuscite ad uscire e a passare del tempo insieme. Poi siamo finiti in questa cavolo di quarantena. So che non dovrei usare questo linguaggio non sapendo chi leggerà questa mail ma sinceramente non mi interessa. Non mi dispiace il modo di vivere sedentario che la quarantena ci costringe a fare, perchè ci sono abituata. Sono una tipa sedentaria. Ma prima a sopportare la distanza avevo il mio ragazzo, che mi aiutava a non pensarci e a sentirmi meglio. Il poterlo vedere anche solo per cinque minuti dopo scuola ogni giorno mi rendeva tutto più semplice. Ora non ho neanche questo. Bloccato in casa. A sopportare da solo la madre ed il compagno urlarsi contro. Si amano, e molto, è nel carattere di entrambi che li porta ad urlare, ma non si farebbero mai del male. E non lo fanno con cattiveria, ma è comunque una situazione pesante delle volte. E vivere distante da una persona a cui mi ero forzata ad abituarmi che fosse troppo lontana, e non poterla vedere ed abbracciare  è dannatamente peggio che saperla a chilometri da quì. Fa troppo male. Lo odio. In questo momento sto piangendo dopo quasi un mese che non lo facevo, lo traduco come un traguardo e sai, chiunque stia leggendo questo, sai cosa mi ha scatenato il pianto? Il mio relativamente nuovo animale domestico. Stupido vero? Gli voglio un mondo di bene, irrazionalmente. E sono convinta che mi odi, perché prima era abituato a dormire in camera con me, sul mio letto. Mentre ora dorme in una casetta tutta sua e passa la mattinata fuori in giardino.  È un coniglio, animale famoso per la poca conoscenza che l’uomo ha di lui e dei suoi modi di esprimere amore e odio. Cercando online ho scoperto che dai suoi comportamenti sembra odiarmi ora. Prima dormiva con me, ora non si fa neanche accarezzare. Ti rendi conto? Un cavolo di coniglio mi ignora e io mi ritrovo ad usarlo come valvola di scopo per svogarmi di qualunque cosa. Odio il fatto che io lo abbia fatto, odio il non poter passare tempo con le persone che amo e che quell’animale a cui voglio un bene assurdo mi odi. Non so se vale la pena scrivere e non soo se questo renda anche solo la minima idea di come io mi senta. So solo che non ho modi per raggiungere la psicologa, perciò forse portare la psicologa da me potrebbe valerne la pena di provare…

Anonima


Cara Anonima,
siamo contenti che alla fine tu abbia deciso di inviare questa mail, perchè ti sei data un’occasione, e da ciò che ci scrivi ci sembra di capire che per te non è facile chiedere aiuto, quindi sei stata brava a farlo!
Comprendiamo la situazione in cui ti trovi, affrontare la partenza delle tue migliori amiche non sarà stato per niente facile, capita che le amicizie affrontino dei periodi tra vicinanza e lontananza ma se sono destinate a durare non ci sarà lontananza o ostacoli che reggano. Probabilmente anche il fatto che loro ora facciano una vita diversa dalla tua, da universitarie, potrebbe averti un po’ destabilizzato ma la distanza fisica tra persone che si vogliono bene non azzera ciò che si è vissuto e rinsalda il legame per ciò che sarà. Certo poi è arrivata la quarantena ed ha reso tutto più complicato. Hai ragione, ma prova a pensare che questa è una situazione che stiamo vivendo tutti, nessuno escluso, condividiamo gli stessi sacrifici, le stesse paure e gli stessi rischi. Pensare questo forse ci fa sentire meno soli e isolati. Per voi ragazzi è sicuramente tanto difficile rinunciare alla vita sociale di prima, alle amicizie, al tuo ragazzo, ma poiché non vi sono per ora altre alternative è importante riuscire a trovare un equilibrio anche in questo periodo. E’ naturale avere dei momenti di sconforto, pianti improvvisi anche per motivi non gravi, come per il tuo coniglio, non è affatto strano, è naturale anche sentirsi nervosi o frustrati. E’ importante accogliere anche il momento del pianto che serve a sfogarsi e poi a sentirsi un po’ meglio. Tutte queste emozioni vanno accettate ma poi è importante trovare uno spazio anche per emozioni maggiormente positive. Quindi bisogna sforzarsi di continuare ad essere attivi, studiare e continuare a seguire le cose che ti piacciono, trovare momenti per sé di relax o riposo, sentire regolarmente i propri amici, trovando conforto anche nelle telefonate o videochiamate. Tutto questo serve appunto a continuare a farci sentire attivi anche in una situazione come questa di impotenza, serve a mantenere una regolarità nella quotidianità e a sentire che anche se lontani si può essere vicini, molto vicini. Sappiamo che non è facile ma attualmente sono le armi che si hanno per contrastare questo difficile momento. Pensa come in questo periodo tu possa essere di conforto e sostegno per il tuo ragazzo, per alleggerire la sua situazione. Ognuno di noi ha bisogno degli altri e può essere di aiuto agli altri in questi giorni. 
Riguardo al tuo coniglio continuare a pensare che ti odi non ti aiuta a ristabilire un contatto, magari ha solo bisogno di stare all’aria aperta, impara a stabilire con lui una giusta distanza.
Bisogna poi coltivare la speranza che tutto questo finirà e che potrai tornare a vedere il tuo ragazzo e le tue amiche, e che quella vacanza tra voi sarà ancora più speciale!
Se vuoi puoi tornare a scriverci.
Un caro saluto!

 

2020-11-05T11:56:57+01:00