CREMONA – “Questa è una lezione anche per noi professori. Tutti abbiamo imparato un metodo nuovo che potrebbe essere utile per fare dei recuperi con dei singoli o con dei piccoli gruppi. Strategie che potrebbero tornare utili durante la didattica de visu”.
Paola Trombini è professoressa di lettere e latino al liceo scientifico ‘Aselli’ di Cremona. Insegna in prima, seconda e terza e ha imparato a vedere il bicchiere mezzo pieno nella situazione dell’emergenza sanitaria. Dall’inizio delle lezioni a distanza nella sua scuola si sono dati subito da fare:
“Usiamo Meet che è molto semplice. Più o meno abbiamo ricostruito l’orario facendo qualche ora in meno. Cerchiamo di non fare più di tre-quattro ore di video lezione. Altri colleghi usano Class Room”.
La professoressa Trombini ha iniziato a fare italiano e latino con tutte le sue classi:
“I primi tempi erano riottosi nel farsi vedere, non volevano mostrarsi appena svegli o con la tuta da ginnastica poi ho spiegato loro che non stavamo facendo una sfilata di moda e hanno compreso. Ora si collegano, mostrano il loro volto in video”.
In queste settimane al liceo ‘Aselli’ hanno provato a ritrovare un po’ di normalità:
“Abbiamo fatto un consiglio di classe online e abbiamo verificato che stiamo procedendo con il programma. Facciamo sentire ai ragazzi che ci siamo. La difficoltà è che a volte ci sono dei problemi tecnici: ho degli studenti che abitano in zone dove manca una connessione a banda larga. È necessario avere molta pazienza”.
Resta la nostalgia:
“È chiaro che la mancanza del contatto si sente. Non è la stessa cosa. Quando hanno qualcosa di personale da dirmi, finita la lezione mi mandano una mail per stabilire un contatto più diretto”.