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All’IC ‘Pescara 6’ lezioni pomeridiane per ottimizzare connessione

Il racconto della dirigente scolastica Mariella Centurione

falso ginecologo

ROMA –  Per ovviare al problema del traffico in rete, c’è chi ha scelto di spostare la didattica online nelle ore pomeridiane, anche per aiutare quelle famiglie in cui c’è solo un computer e più figli che devono seguire le lezioni virtuali. L’esperimento è partito all’istituto comprensivo ‘Pescara 6’ della città abruzzese, più di mille e duecento alunni, distribuiti tra infanzia e scuole medie. Per l’istituto non è stato facile gestire l’emergenza sanitaria, ma dopo il primo periodo di orientamento, la scuola ha dimostrato di essere un collante fondamentale per il tessuto sociale del territorio, garantendo a tutti i suoi alunni assistenza didattica e psicologica.

“In questi giorni la scuola italiana ha mostrato forza e solidità, mettendo a sistema una didattica mai sperimentata in pochissimo tempo”, sottolinea la preside dell’istituto, Mariella Centurione, che ha raccontato all’agenzia Dire il ‘miracolo’ messo in atto dai docenti e dagli studenti della sua scuola.

“All’inizio il primo pensiero di tutti è stato quello di stabilire un contatto con i nostri studenti, anche con videochiamate Whatsapp. Poi abbiamo iniziato ad utilizzare le varie piattaforma online cercando anche di ripensare molti argomenti in chiave multidisciplinare- racconta- e così è nata l’idea di incontrarci di pomeriggio, in alcuni casi anche dividendo le classi, per facilitare la connessione. Abbiamo un’agenda stabilita e segnaliamo tutti gli incontri sul registro elettronico, così i ragazzi non si perdono”.

Per i più piccoli non è facile gestire il distacco, ma proprio dai bambini dell’infanzia è arrivata la risposta più incoraggiante.

“Per dimostrare la loro vicinanza e partecipazione, l’altro giorno si sono presentati in video con le magliette rosse che usano come divisa- spiega la dirigente- è stato un modo per dimostrare che si sentono comunque parte della comunità scolastica. Così come i genitori, che non si limitano a seguirli ma propongono anche nuove attività per poter continuare la didattica”.

Ma i problemi non mancano. Tra tutti, la mancanza di supporti tecnologici e quella di connessioni veloci, che la scuola sta provando a risolvere grazie ai finanziamenti ministeriali. Poi ci sono i ragazzi che avevano difficoltà a stare al passo con lo studio, ragazzi che

“stiamo monitorando più di altri– aggiunge Mariella Centurione- ma io sono fiduciosa, perché tutti stanno dimostrando di aver compreso la situazione. Spero di poter riabbracciare presto tutti i miei alunni”.

2020-04-10T18:07:44+02:00