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VIDEO | Ascolto empatico e costruttivo, il modello dell’ic Levi di Marino

Intervista alla psicologa e docente Gabriella Scuderi

ROMA – “Con l’emergenza i docenti hanno dovuto per forza ripensare al modo di erogare la didattica, il lavoro in presenza per me era importante per un modello di pedagogia costruttiva, ecco perché è stato necessario modificare l’approccio”.

Con queste parole la psicologa e docente Gabriella Scuderi racconta a diregiovani.it il progetto pedagogico di apprendimento costruttivo per i bambini e le bambine della prima elementare nato dalla necessità di dare continuità al rapporto tra docente e alunni durante l’emergenza Covid-19. La dottoressa Scuderi insegna all’IC ‘Levi’ di Marino, in provincia di Roma e utilizza come metodo di apprendimento quello dell’ascolto empatico e costruttivo, basato, come lei stessa racconta, anche sull’esperienza delle scuole del nord Europa.

“Mi sono domandata come trasferire questo metodo online, smaterializzarlo- ha detto la dottoressa Scuderi- Ho pensato di dare ai bambini e alle bambine un’offerta formativa interdisciplinare che non si risolvesse nei compiti ma in delle attività, dove la parte più importante è la valutazione formativa”.

Oltre al caricamento di materiali online, dalla semplice lettura di libri a un vero e proprio cartone animato, il metodo della dottoressa Scuderi è completato da questionari di auto valutazione, e attività facoltative per i bambini e le bambine che mirano a personalizzare la didattica e a responsabilizzare i bambini.

“L’obiettivo di questo lavoro è la valutazione formativa– sottolinea ancora la docente– è fondamentale in questo momento preferire questo tipo di valutazione a quella sommativa. Chiedendo agli alunni e alle alunne se, per esempio, abbiano avuto difficoltà li si induce ad una riflessione meta cognitiva”.

Un altro aspetto importante di questo tipo di approccio è personalizzare le attività rendendole facoltative e dando non scadenze ma consigliare di svolgere le attività entro un determinato periodo di tempo.

“Non dobbiamo essere categorici, soprattutto in questo momento di pressione nei confronti delle famiglie- spiega la Scuderi- lasciare i bambini e la bambine liberi di gestire in autonomia le attività farà venir fuori le motivazione per svolgerle. Ad oggi infatti abbiamo avuto feedback molto positivi”. 

2020-04-16T15:16:34+02:00