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VIDEO| Dalla Nigeria a Palermo su un barcone, Chris Obehi pubblica il primo disco

Il polistrumentista ha raccontato il suo esordio in un'intervista a distanza

ROMA – Una testimonianza luminosa del periodo storico che stiamo vivendo. È su tutte le piattaforme dallo scorso 20 marzo per 800A Records ‘Obehi’, il primo disco di Chris Obehi, ventiduenne nigeriano al secolo Christopher Goddey. Un debutto speciale quello del polistrumentista, che è arrivato in Italia – precisamente in Sicilia – nel 2015, ancora minorenne. Nell’isola ha trovato “una nuova vita”, come ha raccontato in un’intervista a distanza a Diregiovani.

Una rinascita che è riflessa nei nove brani della tracklist, che – tra italiano, inglese, dialetto esan e siciliano – parlano di libertà, legami e radici. Per raccontare la storia di Chris, però, bisogna fare un passo indietro al 2015, a un viaggio lungo cinque mesi che va dalla Nigeria a Palermo. In mezzo il carcere in Libia, Lampedusa e Messina. Una traversata nel Mediterraneo che lo ha portato a quello che sarebbe stato il primo passo della sua carriera. Nel capoluogo siciliano, che l’artista definisce “città dell’accoglienza”, è cambiato tutto. E non è un caso se l’album prenda il titolo di ‘Obehi’. In esan “significa mano d’angelo. È il nome con cui mi chiamava mia nonna da piccolo”, spiega. “Ognuno di noi ha bisogno della mano di un angelo nella vita” e in quella di Chris le persone incontrate a Palermo e Messina sono state fondamentali. È, infatti, l’incontro con Francesco Riotta a portare a una svolta. Gli fa sentire ‘Cu ti lu dissi’ della cantautrice siciliana Rosa Balistreri e in Obehi scatta qualcosa. Grande appassionato di musica da sempre – in Nigeria suonava il pianoforte e il basso e in chiesa musica gospel- riprende gli studi e canta per le vie di Palermo in perfetto siciliano. E presto, oltre alla firma con 800A Records, è arrivato anche il premio Rosa Balistreri e Alberto Favara e la Targa Siae ‘Giovane Autore a Musica contro le Mafie’, con una premiazione a Casa Sanremo lo scorso febbraio. “Ho sentito subito una connessione con questa terra- dice – il ritmo africano (nella musica, ndr)”.

‘Obehi’ è stato anticipato dal singolo ‘Non siamo pesci’, “una canzone che ho scritto ricordando il periodo che ho vissuto sul barcone. Parla di diritti umani, uguaglianza, fratellanza”. Principi imprenscindibili per Chris, che invita a “restare umani” e ad abbattere i confini tra le persone. 

2020-04-16T15:42:11+02:00