hamburger menu

Non riesco ad affrontare un litigio o parlare di emozioni senza piangere…

Buonasera, scusate l’orario ma sentivo il bisogno di scrivervi. ho trovato il vostro contatto nella bacheca della mia scuola di Livorno, essendo studentessa dell’ultimo anno. Purtroppo è da un po’ di tempo che faccio caso che da almeno due anni non riesco a parlare di emozioni, controbattere in una litigata o parlare di un evento […]

Buonasera, scusate l’orario ma sentivo il bisogno di scrivervi. ho trovato il vostro contatto nella bacheca della mia scuola di Livorno, essendo studentessa dell’ultimo anno. Purtroppo è da un po’ di tempo che faccio caso che da almeno due anni non riesco a parlare di emozioni, controbattere in una litigata o parlare di un evento spiacevole senza mettermi a piangere. Mi crea molto disagio parlarne con qualcuno ma voglio cercare di risolvere questo mio problema emotivo. inoltre a volte dopo pianti molto “forti” mi manca il respiro e mi viene da vomitare, penso che siano attacchi di panico ma non vorrei dare diagnosi affrettate. scusate ancora per l’orario e grazie dell’attenzione.

Alice


Cara Alice,
innanzitutto grazie per averci scritto, non è mai facile esprimere ciò che si sente a qualcuno che nemmeno si conosce. Possiamo iniziare con il dire che sei in un’età non facile, rispetto al rapporto con le emozioni: un’età di trasformazioni, di turbamenti, di confusione, di dubbi e caratterizzata da vissuti particolarmente intensi.  Le emozioni principali sono 4: felicità, tristezza, paura e rabbia e continuamente le abbiamo dentro, in relazione alle cose che ci succedono. Le emozioni per natura avrebbero bisogno di essere subito espresse, di uscir fuori, di fluire, così da liberare lo spazio all’emozione successiva. A volte però può farci paura il contatto con la nostra vita emotiva, specialmente se siamo persone sensibili, oppure molto “controllate”, timide, che tendono a vergognarsi di quello che sentono e ad esprimerlo. Può darsi che da piccoli ci siamo trovati a gestire emozioni troppo forti, così le abbiamo “trattenute” pensando di “risolvere” così un problema. Ma, ahimé, le emozioni non si cancellano, e prima o poi tornano a bussare alle nostre porte interiori, e bussano sempre più forte, finché non diamo loro ascolto. Ci dici che sono due anni che non riesci a parlare delle tue emozioni: è forse successo qualcosa due anni fa prima di questo “blocco”? Prova a pensarci con calma.. Rispetto al fatto che ogni tanto hai crisi di pianto molto forti con mancanza di respiro e nausea, probabilmente dipende da quanto tu normalmente “trattenga” le emozioni, che poi ad un certo punto vengono fuori tutte insieme e in modo molto più violento che se riuscissi ad esprimerle man mano che le senti.
Considera anche, come ti dicevamo all’inizio, che la tua è un’età in cui un certo “squilibrio” è normale, fisiologico, e anche che questi mesi in particolare, così difficili, amplificano un po’ tutto quello che viviamo. Inoltre, sei all’ultimo anno, e questo complica la situazione poiché l’esame di stato segna un passaggio simbolico molto importante verso l’età adulta che può generare ansia. E questa situazione di incertezza anche per l’esame può causare maggiori confusione ed incertezza. Ti consigliamo di provare un pochino a riflettere su come reagisci alle emozioni, cerca di pensare se ti spaventa sentirle e perché, osservati in quello che senti durante la giornata, ricordati di com’eri da piccola e pensa anche a come sono i tuoi genitori, che rappresentano sempre i nostri modelli in tante cose, e spesso ci comportiamo come vediamo fare a loro. Potresti valutare, quando tutto sarà finito, se sia il caso di iniziare un percorso psicologico.
Torna a scriverci quando vuoi.
Un caro saluto!

2020-05-06T08:46:38+02:00