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W è il nuovo album del producer, deejay e sound designer Populous

Selezionato disco del giorno da Bandcamp, W (che sta per Women) è un omaggio ad un immaginario musicale femminile libero ed eterogeneo

Roma – Anticipato dai singoli Flores no mar, Soy Lo Que Soy e House of Keta, da oggi è fuori per La Tempesta International in Italia e per Wonderwheel Recordings nel resto del mondo, W: il nuovo album di Populous. Producer, deejay, sound designer, artista trasversale in grado di far dialogare le proprie creazioni con i linguaggi audiovisivi e con la moda, il salentino Andrea Mangia (è così che all’anagrafe conoscono Populous) è riconosciuto in tutto il mondo come autorevole rappresentante della scena elettronica internazionale. W (che sta per Women) è un omaggio ad un immaginario musicale femminile libero ed eterogeneo, un omaggio alle donne che negli ultimi anni hanno ispirato Populous. Donne che cantano, scrivono, compongono, suonano. Vengono dall’Italia, dal Giappone, ma anche dall’Argentina, Brasile e Messico. Icone, ma anche amiche. E così Populous in ognuna delle dieci tracce si fa accompagnare da alcune delle artiste indipendenti che più stima: Sobrenadar, Kaleema, Sotomayor, Emmanuelle, Barda, Weste, Cuushe e le italiane M¥SS KETA, L I M, Matilde Davoli e Lucia Manca. Collaborazioni che nascono dalla ricerca della propria libertà sessuale, dal moto perpetuo, dal viaggio costante, fisico e musicale.


Concepita insieme al digital artist della scena queer berlinese Nicola Napoli, la copertina-manifesto è l’invito a “un party utopico dove faremmo follie per essere invitati”, come dichiara lo stesso Populous. Un party eclettico e trasversale, improbabile ma coerente, dove si incontrano Grace Jones e Missy Elliott, Loredana Bertè e RuPaul, Aaliyha e Amanda Lear, Beth Ditto e Divine. E dove si balla house sciamanica, cumbia digitale, vogue beat ed elettronica glitch. Rispetto alle ritmiche afro e al groove della cumbia sudamericana dei precedenti Night Safari e Azulejos, la grande novità di W è la presenza della cassa in 4/4 e delle ritmiche care a molti dancefloor, segno di ulteriore ricerca e dinamicità.

“Evocare immagini di luoghi tropicali attraverso mondi sonori psichedelici. Definire l’archetipo del femminile futuro a colpi di beat. Andare a spasso nel tempo e nello spazio per lanciare una sfida di voguing in una ballroom di Milano o New York. Danzare l’afro-samba di Vinicius de Moraes in una spiaggia di Rio e infine distendersi sulla sabbia illuminata da due lune fra melodie dream pop che richiamano Londra dei primi 90. W è un portale spalancato sul tempo sospeso e intorpidito che stiamo vivendo, pronto a trasportarci in un mondo nuovo: matriarcale, queer e incredibilmente ironico!

2020-05-22T11:19:16+02:00