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Milano, maturandi: “Liceo Volta porto sicuro, ci mancherà”

E ai compagni del primo anno consigliano: "Partecipate, sorriso assicurato"

MILANO – “Il bello del liceo è che anche se non siamo adulti, siamo grandi. Il liceo è il luogo in cui gli studenti imparano a prendersi le proprie responsabilità e ad agire in prima persona; per farlo non serve essere in quinta, anzi, bisogna partire dalla prima. Partecipate! Partecipate perché il liceo, e il nostro in particolare, è un ambiente che offre davvero moltissime opportunità ai propri studenti. Questo vi farà sentire integrati nella scuola e ve la farà vivere come una seconda casa, come un posto in cui non dovete andare ma in cui volete andare, e vi aiuterà, anche se vi sembra impossibile, a entrare da quelle porte con un sorriso anche il giorno della versione di latino. Godetevi ogni giorno, non perdete tempo a preoccuparvi per qualche interrogazione, ma ricordatevi sempre che è proprio vero che questi anni volano via in un attimo”.

Eccoli, in sintesi, “i consigli di sopravvivenza di due maturandi e di una maturanda immaturi” del liceo ‘Volta’ di Milano ai compagni e alle compagne che, a settembre, metteranno piede per la prima volta nello storico istituto di via Benedetto Marcello.

Elena, Matteo e Francesco hanno messo tutto nero su bianco sull’ultimo numero del ‘Giornalotto’, resistente esperienza di giornalismo studentesco, pubblicato proprio ieri sera (e disponibile integralmente qui: http://lascuolafanotizia.diregiovani.it/2020/06/10/il-giornalotto-online-il-n-7/ ).

“Il senso di spaesamento che si prova appena arrivati al liceo è qualcosa di indescrivibile- assicurano i ragazzi con l’intento di tranquillizzare i nuovi ‘voltiani’- Con il passare del tempo però anche il più temibile dei licei diventa un luogo che conosciamo e in cui ci sentiamo sicuri. Ciò che più mi mancherà del ‘Volta’ è proprio sentirlo quasi come se fosse una seconda casa; il legame che si forma con la propria classe (e a volte persino con il proprio banco!) diventa sempre più importante e forte, per non parlare della relazione che si crea con l’intero edificio. Poter camminare per i corridoi riconoscendo praticamente tutte le facce, andare dalla Stretti (la vicepreside, ndr) all’intervallo, salutare i professori…Il ‘Volta’ è il mio porto sicuro”.

Vero è che i professori, scherzano poi i tre,

“specialmente all’inizio, sono spesso fonte di preoccupazione a causa del fastidioso vizio che hanno di dare voti e farci passare delle nottate insonni davanti ad un libro con di fianco una tazza di caffè. Tuttavia nel rapporto con i professori c’è molto di più. Andando avanti con gli anni si nota una sempre maggiore solidarietà tra professori e studenti. Si inizia a conoscersi a vicenda e ci si accorge che nel percorso del liceo si è tutti insieme”.

“La fine di questo anno e di questo percorso non è stata sicuramente come l’avevo immaginata, è stato forse più facile non dover andare a scuola e occuparsi di tanti problemi, ma è stata in realtà più difficile perché la verità è che la tanta odiata scuola è la nostra seconda casa e non poterci andare non è un vantaggio ma una grande sofferenza- scrive Matteo, co-direttore del ‘Giornalotto’ nel suo ultimo editoriale- Avrei voluto salutare con un sorriso coloro che mi hanno accompagnato in questo percorso, dire delle parole care ai miei redattori e veder saltare quei tappi di spumante, non è stato possibile e con una lacrima scrivo l’ultima frase… Tornerò a salutare tutti, e a dare quel sorriso”.

2020-06-10T11:18:17+02:00