Roma – Per la prima volta nella sua storia, la Camera Nazionale della Moda Italiana con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE Agenzia, lancia la prima edizione di Milano Digital Fashion Week.
Il portale digitale live sperimenta una formula altamente innovativa, per raccontare la moda in maniera inaspettata, creando un luogo virtuale dove incontrarsi, scoprire le novità di stagione e confrontarsi con i temi più significativi della scena contemporanea. L’appuntamento, dal 14 al 17 luglio, ospita le collezioni Uomo e pre-collezioni Uomo e Donna per la Primavera-Estate 2021 con 37 brand presenti tra cui Dolce&Gabbana, Etro, Prada e Gucci ma non Giorgio Armani e due eventi fisici. Il calendario ufficiale è in continuo aggiornamento su cameramoda.it.
«Digital Fashion Week nasce come risposta al distanziamento sociale ed alla difficoltà di viaggiare imposta dalla situazione sanitaria mondiale ma vuole anche essere una soluzione dinamica alle complessità del presente, uno strumento funzionale e creativo progettato per vivere di vita propria o per sostenere l’appuntamento con le sfilate fisiche quando sarà possibile tornare alla pienezza degli appuntamenti in presenza, che restano fondamentali nel promuovere l’enorme valore produttivo e creativo del Made in Italy,» dice Carlo Capasa, Presidente di CNMI.
La manifestazione si articola su quattro giorni di appuntamenti live fruibili 24 ore su 24, coprendo diversi fusi orari, compreso quello americano, grazie alla testata internazionale The New York Times, streaming partner ufficiale della Milano Fashion week.
Ancora Carlo Capasa spiega: «Siamo stati precursori della digitalizzazione della fashion week nel febbraio scorso quando, con l’iniziativa China We Are With You, abbiamo creato un ponte digitale che permettesse di vivere le sfilate agli operatori e al pubblico cinese, allora impossibilitato a muoversi a causa della nascente emergenza Covid-19. Forti di quell’esperienza, presentiamo oggi un progetto rivoluzionario nella capacità di aprirsi a quella nuova audience trasversale che forma la community della moda: un pubblico che affianca agli addetti ai lavori i fruitori finali, spesso giovani che vivono la moda come un idioma di immagini e a cui CNMI si propone in quanto autorevole Fashion Translator del linguaggio fluido della società e della creatività.»