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VIDEO | Giovani e crisi: alla Summer School della Dire si parla di futuro

Dialogo tra studenti e Domenico De Maio, direttore Ang

ROMA – Prosegue ‘Scriviamo il futuro’, la Summer School dell’agenzia Dire e diregiovani.it, arrivata oggi al suo terzo appuntamento. ‘I giovani e la generazione della crisi’ è stato il tema affrontato durante la diretta social, seguita dagli oltre 100 studenti e studentesse che stanno partecipando al corso per conoscere da vicino il mondo dell’informazione ed acquisire gli strumenti necessari per analizzare e raccontare la società attuale. Ad intervenire all’incontro online Domenico De Maio, direttore dell’Agenzia Nazionale Giovani, Mercedes Vitali, studentessa universitaria di Milano e Tommaso Cotellessa, studente appena maturato al liceo ‘Cotugno’ de L’Aquila.

“La nostra agenzia- ha spiegato De Maio- è connessa con il mondo giovanile, gestiamo programmi europei, promuoviamo le opportunità, valutiamo i progetti e li finanziamo. Ma non ci fermiamo a questo, incontriamo i ragazzi nelle piazze, ascoltiamo le idee che propongono. Quando si dà alle nuove generazioni l’opportunità di dare spazio alle loro proposte e di mettersi in gioco, le soluzioni sono le migliori. Le idee innovative sono sempre venute dai giovani e non ascoltare la loro voce significa non essere strategici per il Paese. I ragazzi sono il potenziale per lo sviluppo economico e sociale del paese”.

“Si parla tanto di istruzione- ha proseguito il direttore di Ang– ma secondo me è un concetto superato. Oggi dobbiamo parlare di conoscenza, i ragazzi pronti ad affrontare il mondo lavorativo, hanno acquisito conoscenza e competenza attraverso molteplici progetti, dal volontariato ai laboratori extra-scolastici, passando per i corsi di giornalismo, come quello che stanno seguendo adesso. C’è tanto da fare ed i giovani possono spingere nella giusta direzione”.

La disoccupazione giovanile, il valore della libertà, le lezioni di vita apprese dall’emergenza sanitaria in tempo di quarantena, sono stati alcuni argomenti al centro delle domande poste dai ragazzi agli ospiti della giornata.

“In tre mesi di lockdown- ha raccontato Tommaso– sono stati indispensabili la piattaforma digitale per continuare a studiare ed essere connessi col proprio mondo. Ho riscoperto il piacere di stare con la mia famiglia ed ho imparato la lentezza, rispetto alla quotidianità frenetica cui siamo abituati. Ci siamo privati della libertà nel rispetto di quella altrui. Ci siamo sacrificati ed abbiamo resistito per il bene comune”.

“Durante la quarantena– conclude Mercedes- l’università è stata una costante, seguire le lezioni online è stato il mio barlume di normalità ed un incentivo per continuare ad impegnarmi nei miei studi. È fondamentale non dimenticare quello che abbiamo appena vissuto per non sprecare e vanificare i sacrifici fatti da ciascuno di noi, soprattutto in ambito sanitario.

2020-07-02T16:16:03+02:00