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Leoncino d’Oro, giurati pronti per la premiazione a Venezia 77

A "colpire" i ragazzi varietà di registi diversi e distanti tra loro

ROMA – Giovani giurati, appassionati di cinema e, per quest’anno, con mascherine e distanziamento sociale. Questi sono i ragazzi del premio Leoncino d’Oro, uno dei più significativi riconoscimenti collaterali alla Mostra del Cinema di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Ogni anno alla kermesse veneta, che spegne 77 candeline, il mondo della scuola si fonde con quello della settima arte. Ed è proprio questa la mission dell’Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis), che ha istituito il premio con l’obiettivo di avvicinare i giovani al cinema e al teatro come momenti di formazione. E forse mai come quest’anno questa iniziativa diventa non solo importante ma acquista ulteriore senso con le difficoltà che sia il mondo della scuola che quello dell’industria cinematografica devono affrontare.

“Ci sentiamo molto fortunati a partecipare a questa Mostra perché abbiamo subito delle limitazioni sia dentro che fuori la sala”, ha raccontato Alessandra a Diregiovani. “Nonostante queste limitazioni, vivere l’esperienza della sala qui -ha continuato la giovane giurata- ci ha fatti sentire al sicuro, protetti, tutelati e soprattutto uniti perché il cinema unisce tutti come se fossimo una catena, nonostante le distanze di sicurezza”.

La giuria

Ad assegnare oggi, 11 settembre, il Leoncino d’oro ad uno dei film presentati a Venezia 77 è una giuria composta da dieci ragazzi (e non venti come di consueto a causa delle misure di sicurezza anti-Covid, selezionati grazie al lavoro annuale del David giovani) provenienti da varie località italiane, chiamati a visionare i lavori in Concorso, ad incontrare e dibattere di persona con i registi e gli attori presenti alla prima manifestazione cinematografica importante ‘in presenza’ dopo il lockdown.

“I film sono molto interessanti”, ha raccontato Alessandro. “Un aspetto che ci ha particolarmente colpito è la vasta gamma di registi provenienti da molti Paesi diversi e distanti tra loro. Questo– ha continuato il giurato- è un aspetto singolare che per noi è abbastanza nuovo ci ha permesso di conoscere il modo di raccontare la realtà di registi provenienti da altre nazionalità”.

Alla fine di questa Mostra, diversa e unica, i ragazzi non vedono l’ora di tornare a rivivere la magia della sala cinematografica nei cinema delle loro città. “Torneremo in sala con più voglia di farlo perché abbiamo sperimentato cosa voglia dire essere privati della gioia di poter condividere il film con altre persone alle quali, anche se non le conosciamo, in quel momento siamo legati dalle emozioni che proviamo guardando il film”, ha detto Claudia.

Il Leoncino d’oro è istituito da Agiscuola in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il ministero dell’Istruzione, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e l’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec).

Guarda la videointervista ai giovani giurati del Leoncino

2021-09-09T10:00:19+02:00