ROMA – Era “Scritto nelle stelle”, per citare il titolo del suo ultimo album. Questo 2020 per Ghemon non poteva passare senza live. Il cantautore è tornato sui palchi di tutta Italia quest’estate con il suo “Scritto nelle stelle tour”.
Concerti desiderati e conquistati, che regalano un po’ di normalità dopo lo stop di tutto il settore per l’emergenza Coronavirus. Ed è la musica a parlare per l’interprete di ‘Rose Viola’, che sul palco lascia la setlist essere la protagonista assoluta.
Così è stato anche a Roma, dove Ghemon si è esibito sul palco dell’Auditorium Parco della Musica nell’ambito di Auditorium Reloaded (la serie di concerti di questa stagione) in una Cavea perfettamente a norma Covid, tra ingressi scaglionati, controlli, postazioni igienizzanti e adesivi sulle sedute per rispettare il distanziamento.
Nella nuova realtà dei live, Ghemon si muove tra suoi vecchi e nuovi successi, regalando un perfetto caleidoscopio dei tre album che ha all’attivo. L’ultimo arrivato sul mercato è “Scritto nelle stelle”, pubblicato lo scorso 24 aprile per Carosello Records.
“Buona stella”, “In un certo qual modo”, “Champagne” e “Inguaribile e romantico” sono così i punti fermi della scaletta a cui si aggiungono pezzi come “Quassù”, “Temporale”, “Criminale emozionale”, “Nessuno vale quanto te” e “Cose che non ho saputo dire”.
La dedica a Willy Monteiro Duarte
Dedica speciale a Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro a calci e pugni, dalla violenza di quattro ragazzi.
“L’estremismo, le violenze non fanno altro che attecchire là dove la cultura manca perciò per questo Paese è importantissima. È fondamentale che si faccia cultura e che i nostri spiriti e le nostre menti vengano elevate, portate ad un altro livello”, dice Ghemon durante la serata, per capire “cosa è bello e cosa è sbagliato o perlomeno farcene un’idea”. Il cantautore non ha dubbi: “La violenza e gli estremismi si vanno a infilare proprio dove c’è l’ignoranza”.
Ecco il concerto in due minuti ↓