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Lombardia, Celada (USR): “Tutti in presenza grande risultato”

La direttrice: "Lieve diminuzione di iscritti a primo ciclo ma in linea con dato nazionale"

15 Settembre 2020

MILANO – “Il fatto che ieri in Lombardia tutte le scuole abbiano ripreso in presenza è motivo di orgoglio perché lo scenario non era, e non è, prevedibile pienamente per il futuro”. A parlare è Augusta Celada, direttrice generale dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia, che questa mattina ha incontrato i cronisti e le croniste durante una conferenza stampa sull’avvio dell’anno scolastico. 1139 gli istituti scolastici lombardi per circa 1 milione e 200 mila di studenti iscritti: questi i numeri diffusi dall’Usr lombardo.

“Penso sia un grande risultato, che è costato molto impegno da parte dei dirigenti scolastici, dei docenti, dei collaboratori e anche dell’amministrazione scolastica. Abbiamo condotto serrati monitoraggi delle situazioni critiche delle scuole– ha proseguito la direttrice- monitoraggi che vanno dall’individuazione degli spazi con l’obbligo del distanziamento al reperimento di spazi più idonei interni ed esterni” questi ultimi, ha precisato “solo in maniera residuale, dall’elaborazione di piani di didattica digitale integrata per essere pronti a un eventuale restringimento alla fornitura di nuovi arredi. Mi preme sottolineare un aspetto: l’errore in cui non dobbiamo cadere è quello di ricondurre alla dimensione della criticità epidemiologica tutti i problemi della scuola. Ricordiamoci che la scuola ha grandi possibilità e grandi risorse”.

La direttrice ha poi commentato “il trend, in lieve diminuzione in tutto il paese, di iscritti alla scuola del primo ciclo: parliamo di una lieve decrescita determinata, appunto, da una decrescita degli iscritti nel primo ciclo e da un leggero aumento nel secondo ciclo. Ma la Lombardia non si discosta dal dato nazionale” ha aggiunto Celada. A proposito di iscrizioni, non è mancato un passaggio sull’istruzione parentale: “La considero perniciosa per i ragazzi. La scuola in presenza è scuola di civiltà, l’art. 34 della Costituzione dice che la scuola è aperta a tutti, non la famiglia. Spero che i movimenti a sostegno dell’homeschooling rimangano limitati, al momento non abbiamo domande di ritiro di iscrizioni” ha commentato Celada che poi ha annunciato: “avvieremo un monitoraggio”. “Forse la scuola non è pronta perché, strutturalmente, i tempi della pianificazione, aggravati come sono dalla situazione epidemiologica, ci fanno vedere confusione o percepire incertezza, ma la scuola ha dimostrato di essere preparatissima e ha lavorato tutta l’estate per predisporre le misure necessarie. Non si addossino colpe al personale scolastico e non si alimenti l’immagine secondo cui non ha voglia di lavorare- ha sottolineato Celada commentando le ripartenze a varie velocità dei singoli territori-È una questione di scelte e di sensibilità diverse legate all’autonomia delle scuole. Non si può ricondurre tutto a un unico denominatore in un paese come il nostro caratterizzato da pluralità di vedute. Forse si potevano imporre regole uguali per tutti? Ma non è la stessa cosa normare i funzionamenti in piccoli paesi o in aree metropolitane, dare regole a bambini di 6 anni e ragazzi di 18. L’eccesso di uniformità, a mio avviso, avrebbe frustrato la creatività delle scuole che invece si è espressa”.

2020-09-15T13:12:58+02:00