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All’università Statale di Milano al via screening rapido

Rettore Franzini: "Possibili migliaia di test"

MILANO – “Mi sembra utile anche per contribuire a un possibile vaccino e non ricadere nella situazione di emergenza di qualche mese fa”. La pensa così uno studente del primo anno di filosofia alla Statale che ha appena appreso di potersi sottoporre gratuitamente al test pungidito anti-covid e, quindi, partecipare allo studio di sorveglianza sierologica dell’infezione da SARS-CoV-2 realizzato dall’Ospedale Buzzi (ASST Fatebenefratelli Sacco) e messo a disposizione dell’università Statale di Milano. La distribuzione dei kit, come comunicato sul sito dell’ateneo, inizierà con l’avvio delle lezioni, ossia il 21 settembre, e sarà gestita da alcuni punti di raccolta.

“Se a farlo è il Sacco penso proprio che parteciperò” è l’opinione di altre tre studentesse di Unimi. Il test è molto semplice: utilizzando un apposito kit, in distribuzione presso i punti caslod allestiti nelle varie sedi didattiche e nelle residenze universitarie, si esegue da soli in casa il prelievo di una piccola goccia di sangue dal polpastrello seguendo le istruzioni presentate in un video disponibile sul sito dell’Ospedale Buzzi (ASST Fatebenefratelli Sacco https://www.asst-fbf-sacco.it/news/info/ritorno-a-scuola).

Il kit contiene anche il modulo del consenso informato. Una volta raccolto il campione di sangue, il kit va riconsegnato usando i contenitori sterili disponibili in ateneo accanto agli infopoint. Le analisi sui campioni saranno eseguite dal laboratorio di riferimento regionale per lo screening neonatale dell’Ospedale Buzzi con metodo immunoenzimatico (cosiddetto metodo ‘ELISA’), quello utilizzato per le comuni sierologie da laboratorio che si effettuano su prelievo di sangue venoso.

In caso di positività all’indagine sierologica, un operatore dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco contatterà la persona interessata per l’esecuzione del tampone rinofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2.  “Lo faremmo eccome anche noi” dicono alcuni studenti del Politecnico, “sarebbe una buona idea, mi sentirei più sicura” conferma anche una iscritta alla Cattolica. È stato il rettore della statale Elio Franzini a decidere di avviare la campagna di screening rapido: “Quando il responsabile dello studio, il professor Zuccotti, mi ha comunicato che il provveditorato di Milano avrebbe iniziato questo importante screening su 6mila studenti delle scuole mi sono subito detto perché non replicare all’università? Saremo la prima università in Italia e a Milano a tentare un processo del genere. Su 64mila studenti che vivono la nostra università, possiamo testare potenzialmente migliaia di persone” ha commentato Franzini.

2020-09-18T16:09:38+02:00