Salve esperti, nella mia scuola c’è stato un caso di positività al covid. Io sono su un altro piano non dovrebbe esserci stato nessun contatto. Ma questo mi mette un pò di agitazione. E’ difficile questo rientro, abbiamo regole precise, ma come si fa a ridurre la socialità, la vicinanza, basta uscire fuori la scuola, entrare in metro, avvicinarsi al gruppo di amici, senza avere il terrore che qualcuno possa essere esposto. Lo so bisogna essere tranquilli e non ci si può fermare però a volte è difficile affrontare tutto…
Lucia
Cara Lucia,
hai ragione non sempre è facile riuscire a mantenere la calma e prendono il sopravvento pensieri e rielaborazioni, spesso negative. Questa pandemia sembra aver rivoluzionato l’idea della quotidianità, sottolineando paure, timori, sospetti, responsabilità, ma soprattutto alterando il concetto di contatto e vicinanza. E seppure la fase acuta sembra essere sotto controllo, è ancora importante mantenere delle misure di prevenzione. A volte ci sentiamo in una bolla, percepiamo un senso di impotenza e mancata libertà, altre volte siamo spaventati, altre ancora si ha modo di riflettere e prendersi cura di Sé.
Diventa difficile stabilire con certezza se si era pronti a tornare a scuola: i banchi, i docenti, le modalità delle lezioni, gli orari si possono organizzare e modulare con il tempo, ma le emozioni sono difficili da programmare o da gestire soprattutto se non c’è qualcuno che le accoglie e le rende trasformabili. Provando ad utilizzare la vostra ottica, probabilmente sarà stato paradossale per voi studenti ritornare in un luogo fatto di scambi, di abbracci, di vicinanza, di gruppo. Non è un errore sentire di avere paura o sentirsi smarriti, la rottura della routine desta sempre delle preoccupazioni. Le regole non sempre spiegano tutto e spesso sono contraddittorie, a volte silenziano le paure, aumentano le fantasie, gli scenari più imprevedibili. Hai fatto una riflessione importante a scuola si è così rigidi poi ci si accalca fuori nel cortile o dentro la metro. Può prevalere un clima di diffidenza e di sospetto, ma è importante riappropriarsi dei propri spazi. Non dobbiamo necessariamente pensare a delle rinunce ma alla possibilità di creare nuove soluzioni. Il cambiamento non deve necessariamente mettere ansia in quanto può essere anche portatore di nuove consapevolezze ed equilibri. Non esitare a condividere questi vissuti con una tua amica, con un genitore o un adulto di cui ti fidi, ti farà sentire meno sola ma ti restituirà anche nuovi punti di vista.
L’ondata di pandemia ha messo la collettività di fronte all’impossibilità di poter controllare e dominare tutto, ma ci ha anche permesso, probabilmente, di ritrovare del tempo per confrontarci con i nostri limiti e trasformarli in risorse e nuove strategie.
Continua a scriverci se ne sentissi il bisogno.
Un caro saluto!