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Cosa penseranno le mie bimbe del fatto che sono chiuso in isolamento…

Salve sono un papà, risultato positivo al Covid, sono in isolamento chiuso nella mia stanza da letto, ho due figlie piccole( rispettivamente 5 anni e 1 anno) e fortunatamente al primo tampone sono risultate negative. Non riesco a descrivere la sensazione di sentirsi chiusi qui impotenti mentre mia moglie da sola aldilà di quella porta […]

Salve sono un papà, risultato positivo al Covid, sono in isolamento chiuso nella mia stanza da letto, ho due figlie piccole( rispettivamente 5 anni e 1 anno) e fortunatamente al primo tampone sono risultate negative. Non riesco a descrivere la sensazione di sentirsi chiusi qui impotenti mentre mia moglie da sola aldilà di quella porta deve gestire tutto. Fortunatamente ho dei sintomi sopportabili, anche se non riesco proprio ad alzarmi dal letto a causa di questi dolori ossei. Ora sono passati quasi 9 giorni, a breve dovrò rifare il secondo tampone, ma ho sempre un pensiero, cosa penseranno le mie bimbe della mia assenza, del fatto che sono in stanza e che non posso uscire. Mi sento impotente, come spiegare a loro quello che è successo?

Anonimo


Caro Anonimo,
ha ragione non deve essere per nulla facile riuscire a tollerare quella sensazione di impotenza generata in questo caso dall’isolamento. Essere chiusi in uno spazio ristretto sapendo che oltre quella porta c’è il suo mondo affettivo che non può raggiungere per salvaguardarlo può attivare importanti riflessioni.
Il tempo sembrerà infinito e questo da via libera a paure, preoccupazioni, fantasie importanti. Ma la noia e la solitudine possono essere, anche, delle risorse fondamentali perchè mettono in luce vissuti e bisogni che nella veloce routine non sono visibili. Comprendiamo a pieno il suo sentirsi “inutile” ma d’altra parte in questo momento può solo proteggere la sua famiglia con questa distanza fisica. Fortunatamente non avendo una sintomatologia importante può fare forza sulla creatività, e cercare dei modi alternativi per essere presente. Ad esempio potreste comunque condividere i pasti insieme tramite una videochiamata o raccontare delle storie prima di andare a dormire. I bambini percepiscono tutto, e solo con una verità adeguata all’età hanno la possibilità di riorganizzare gli elementi dissonanti. Provi a condividere con sua figlia di 5 anni, anche attraverso il racconto di storie inventate cosa sta succedendo, visualizzare il virus aiuterà a dominare le sue paure. Un bambino per sentirsi sicuro non deve vedere un adulto che finge, è legittimo essere preoccupati, così come è importante trovare insieme delle soluzioni. I bambini sanno bene che i mostri si possono distruggere attraverso prove di grandi coraggio.
Buona guarigione e torni a scriverci se ne sente il bisogno.
Un caro saluto!

 
2020-11-02T16:01:00+01:00