ROMA – “Continuiamo con la strategia definita all’inizio: didattica mista in parte in aula, in parte a distanza. Al momento non abbiamo criticità. Poi, a seconda delle diverse Regioni, si definiscono interventi specifici. Nel Lazio e in Campania, ad esempio, si è scelto di ridurre la presenza dal 50% al 25% la presenza in aula. La Sardegna farà didattica completamente a distanza per le prossime due settimane. Con questo sistema si sta garantendo la continuità didattica”.
Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, interviene così a Rai News 24 per commentare le scelte adottate dalle Università italiane in vista dell’aumento dei contagi da coronavirus.
“Attraverso le app i ragazzi possono prenotare prima i posti in aula, un sistema che ci permette di vedere anche le scelte degli studenti- spiega Manfredi- Questa settimana, ad esempio, nelle grandi città in tanti hanno scelto di seguire da casa, pur non essendo costretti. Il sistema di regolazione si è attuato quindi naturalmente”. Le lauree, invece, continuano a svolgersi in presenza, e “questo è un bel segnale di futuro”, aggiunge Manfredi, “anche perché con il distanziamento e una partecipazione ridotta alle sedute non si rischia il contagio”.
Il sistema attuato, però, permette anche lo svolgimento di sedute a distanza.
“Monitoriamo ogni giorno la situazione dei contagi negli atenei e in aula ci sono dei casi, ma si contano nell’ordine del centinaio, compresi studenti, docenti e personale. Grazie alle mascherine obbligatorie e il distanziamento non abbiamo avuto cluster nelle aule universitarie. I contagi avvengono fuori, ma poi dentro il virus non si trasmette. In questo momento gli studenti stanno dimostrando grande responsabilità. Non possiamo dipingere tutta la popolazione studentesca come irrispettosa delle regole. Abbiamo avuto qualche problema nelle residenze universitarie a causa della maggiore convivialità, ma anche su questo abbiamo stretto le regole”, conclude Manfredi.