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“Jukai – La foresta dei suicidi”, la storia vera che ha ispirato il film horror

Un luogo tanto affascinante quanto "maledetto"

Ai piedi del Monte Fuji, in Giappone, ettari di terreno sono occupati dall’inquietante foresta Aokigahara, chiamata anche “Jukai” (Mare di Alberi), ma più tristemente nota come “Foresta dei Suicidi”.
La sua storia inquietante ha ispirato il film horror omonimo, che ha fatto conoscere agli appassionati del mistero un luogo tanto affascinante quanto “maledetto”.

La Foresta dei Suicidi

Ogni anno, le autorità giapponesi rimuovono dozzine di corpi che penzolano dai rami degli alberi della foresta, alcuni dei quali vengono rinvenuti anche a distanza di tempo. Non c’è da stupirsi.

La vegetazione è così fitta che è molto facile scomparire senza lasciare traccia.
Sarà forse questo il motivo per cui Aokigahara è il triste luogo scelto da molti giapponesi per togliersi la vita, diventando il secondo posto al mondo più popolare per il suicidio, dietro il Golden Gate Bridge di San Francisco.

Dentro Aokigahara

Aokigahara si trova alla base nord-ovest del Monte Fuji, che incombe con la sua maestosa vetta.
La foresta si estende per 35 km quadrati e, da lontano, può sembrare un luogo idilliaco, dove la natura domina incontaminata.
Tuttavia, nel momento in cui si fa un passo nella foresta, si percepisce un silenzio sconcertante.
La densità degli alberi riesce a isolare l’area dal sole e dal vento, producendo un’oscura “coperta” di quiete, che viene ulteriormente aggravata dalla mancanza di fauna selvatica nella zona: non sentirai alcun cinguettio o altro rumore comunemente prodotto dagli animali.

Ad aver contribuito alla fama di luogo maledetto è anche il malfunzionamento delle bussole.
A causa di anomalie magnetiche indotte dai ricchi giacimenti di ferro nel terreno vulcanico dell’area, gli aghi impazziscono.

Un “malfunzionamento” che sembra contagiare anche gli esseri umani.
Non è strano sentire storie di escursionisti esperti che raccontano di come abbiano smarrito la strada o di come abbiano camminato in cerchio.

Inoltre, lungo il sentiero della foresta è facile imbattersi in alcuni cartelli con su scritto: 

“La tua vita è un dono prezioso dei tuoi genitori. Pensa a loro e al resto della tua famiglia. Non devi soffrire da solo”.

Segue un numero verde da chiamare in caso di bisogno di aiuto.
Sparse intorno alla zona vi sono anche cabine telefoniche.

La”maledizione” di Aokigahara

Spesso definito come “posto perfetto per morire”, dal 1950 la foresta ha attratto un crescente numero di persone che scelgono di togliersi la vita, raggiungendo nel 2003 un numero record di 108 suicidi.
Questi sono solo i corpi che riescono a trovare le ronde di volontari e di polizia che annualmente perlustrano la zona in cerca delle vittime.

Secondo le credenze popolari, chi contempla di togliersi la vita sembra essere misteriosamente attratto ad Aokigahara. Sono molti i “sopravvissuti al suicidio” che hanno raccontato di aver avuto la sensazione di essere stati, in qualche modo, “chiamati” verso la foresta.

Aokigahara nella leggenda

Ancora prima di essere soprannominata  “Foresta dei Suicidi”, la zona era stata a lungo immersa nella tradizione spettrale e mitologica.
Nelle leggende giapponesi si pensava che Aokigahara fosse il covo di “yurei”, fantasmi del folklore giapponese.

Si ritiene, inoltre, che la foresta un tempo fosse un luogo popolare per la “ubasute”, un’antica usanza giapponese in cui un parente malato o anziano veniva abbandonato in un luogo desolato e lasciato morire.
Nel caso di Aokigahara, si dice che le vittime di abusi diventino fantasmi vendicativi che si aggirano tra gli alberi.

Molti credono che i suicidi commessi nella foresta abbiano permeato gli stessi alberi, generando attività paranormali e allontanando la fauna selvatica.

Infine, secondo i racconti le anime delle persone morte nella foresta sarebbero condannate ad abitare eternamente le sue profondità, intrappolate all’interno degli alberi e invitando altri di unirsi a loro.

Ovviamente, si tratta di leggende.

Non solo foresta dei suicidi

Cattiva reputazione a parte, Aokigahara è una meraviglia della natura.
I turisti possono godere di una splendida vista del Monte Fuji e ammirare panorami mozzafiato come l’altopiano di lava, alberi tricentenari, la Fugaku Wind Cave e l’incantevole Narusawa Hyoketsu Ice Cave, grotte naturali caratterizzate da percorsi lavici e pilastri di ghiaccio.
Caratteristici, infine, i “fiori fantasma” (Monotropa uniflora), piante dalla colorazione bianca che non contengono clorofilla e non attuano, quindi, la fotosintesi.

2020-10-28T16:51:47+01:00