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Roma, il liceo Nomentano si prepara a una nuova organizzazione

Il racconto di una docente: "Con Dad più difficile, ma situazione la richiede"

ROMA – Mentre il governo sta lavorando al nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, le scuole aspettano di sapere. I docenti aspettano di capire se da domani, ancora una volta, cambierà l’orario, se da domani troveranno i loro alunni in aula o li vedranno attraverso lo schermo. Intanto, la scuola va avanti. Per le superiori la didattica a distanza occupa il 75% del tempo. Così gli studenti vanno a scuola a turno, mentre i docenti continuano ad andare tutti i giorni per fare lezione. Talvolta in classi vuote.

“I ragazzi sono smarriti, spaventati. Ma allo stesso tempo vedo che c’è grande responsabilità da parte loro, sono tutti consapevoli che la situazione è grave- racconta alla Dire Valentina Marruzzo, docente del liceo ‘Nomentano’ di Roma– ci aspettavamo di ricadere in questa situazione, ma credo che alla fine sia giusto tenere a casa i ragazzi più grandi e i più piccoli in classe”.

Al ‘Nomentano’, dove sono stati riscontrati diversi casi positivi, la Dad è partita senza problemi dopo l’ultimo Dpcm che ha prescritto lezioni a distanza per il 75% dell’orario. Già dall’inizio dell’anno, infatti, per garantire il distanziamento le classi lavoravano al 50%: metà in classe, metà a distanza. Una soluzione ibrida che tuttavia non rendeva semplice il lavoro dei docenti.

“Fare lezioni con una classe a metà non è semplice- continua l’insegnante– ma adesso siamo più organizzati rispetto a marzo: già da luglio abbiamo predisposto orari e modalità di svolgimento della Dad, e per fortuna la scuola ha fornito i pc in comodato d’uso agli alunni che ne erano sprovvisti”.

La didattica, quindi va avanti, ma l’aspetto più difficile ora da gestire sono le valutazioni.

“Adesso sfruttiamo i pochi giorni in presenza per svolgere le verifiche, non so come potremmo organizzarci con una didattica al 100% a distanza”.

2020-11-02T17:23:20+01:00