Ma chi è Bill? È un omino stilizzato che sui social dispensa consigli e fa molta ironia, con garbo e acume. Un dolce moralizzatore con oltre 1milione di follower e un nome – quello di Andrea Nuzzo – dietro ad ogni vignetta. Sii come Bill magazine nasce dunque dai meme del celebre stickman intelligente e virtuoso. Nei meme, si raccontano episodi di vita quotidiana che vedono Bill come modello di bon ton 2.0 e si concludono sempre con l’esilarante monito: “Sii come Bill”. «Dopo 5 anni di pagine social legate a Facebook e Instagram, ci siamo resi conto della necessità, da parte di molti, di accedere a contenuti diversi da ciò a cui (purtroppo) siamo abituati sul web. – Spiega Nuzzo – E visto che la comunicazione ormai passa soprattutto da qui, credo che coloro che hanno una potenza mediatica sui social e non, abbiano il dovere morale di dare un esempio concreto per creare azioni intelligenti e utili alla società».
Nel team di Sii come Bill magazine ci saranno anche Marcello Ascani, giovane youtuber che si occupa di divulgazione finanziaria per un pubblico under 30, Adrian Fartade, divulgatore scientifico che avrà il compito di aiutare i lettori a destreggiarsi tra le tante fake news che oggi affliggono il web e Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori. Non solo scienza, finanza e consigli pratici, però: si parlerà di arte con Andrea Gandini, viaggi con Mattia Rifino e fashion con la psicologa della moda Anastasia Giangrande. Spazio ai sentimenti con Il regista delle emozioni che curerà una rubrica motivazionale per imparare a gestire ciò che proviamo e non mancheranno le rubriche dedicate al food, al mondo delle mamme e alla tecnologia.
Grazie ai podcast ogni articolo potrà essere ascoltato oltre che letto. E poi per la prima volta un magazine online avrà una rubrica su Twitch, la piattaforma di live streaming in cui ogni settimana Sii come Bill Mag organizzerà un talk show dal nome UniDiversità, dove gli ospiti discuteranno e racconteranno le loro esperienze per offrire spunti di riflessione e consapevolezza sulla società attuale. Il confronto diventa così uno strumento urbano per migliorare il quotidiano.