Buongiorno esperti, oggi vi scrivo perché sento il profondo bisogno di un conforto da qualcuno, conforto che in casa purtroppo è da un po’ che non riesco a trovare. Abito in un piccolo paesino del nord e da quasi una settimana qui è iniziato il lockdown. Questa cosa inizialmente ha creato in me una forte ansia, soprattutto perché, dopo mesi difficili per me a livello psicologico, pensavo che non avrei mai più rivissuto una nuova chiusura. La quarantena di marzo/aprile mi aveva fatto soffrire molto, soprattutto perché non avevo potuto vedere il mio ragazzo per due mesi, nonostante lui abitasse in un paese vicino. In più, io soffro di attacchi di panico e ansia da ormai 10 anni, e il virus ha causato in me una grande paura, paura di contagiarmi e morire o contagiare i miei genitori e nonni e vederli soffrire per colpa mia. Questa paura mi ha portata a decidere di non baciare il mio ragazzo per 2 mesi dopo la riapertura, e per questo ho sofferto molto. Avevo paura di uscire, e costringevo il mio fidanzato a non vedere i suoi amici, ad uscire con me ma solo in montagna, o comunque dove ero sicura di non trovare altre persone. Ad agosto finalmente ho iniziato ad aprirmi pian piano: io e il mio ragazzo ci siamo baciati, abbiamo superato una crisi, abbiamo ricominciato ad andare al ristorante ( sempre e comunque quando io mi sentivo sicura), ad uscire con gli amici ecc. E quando tutto mi sembrava passato, ecco che la situazione peggiora! Ora mi sembra che tutto sia tornato a marzo! In più in questo momento la mia zona risulta essere molto colpita, nel mio paese si sono contagiate persone che conosco, e in più anche due miei amici sono positivi. Ho paura per il mio ragazzo che continua a lavorare, ho paura per i miei e anche per me. A casa alterno giorni in cui sono più speranzosa, in cui mi ripeto che anche questa volta passerà, che anche se dovesse succedere alla mia famiglia andrebbe tutto bene, e altri in cui invece voglio solo piangere, non vedo una fine a questo periodo, ho il terrore di finire in ospedale o di veder portare via i miei cari e non poterli vedere più. Quando mi capita di essere così giù di morale in generale, parlo sempre con mio papà: lui è molto credente, così come lo sono io, e solitamente riesce sempre a farmi ritrovare la speranza in qualche modo, riesce sempre a farmi riflettere sulle cose che succedono e a vedere il lato positivo. Ultimamente però, questa cosa non succede più. Mio papà mi sembra sempre cupo, continua a ripetermi che l’uomo deve capire i messaggi che Dio gli manda con questa pandemia. Io ci credo, eppure parlandomi così mio papà mi sta facendo vivere Dio come un giudice severo e invece che darmi conforto, mi fa sentire sbagliata! Non c’è una volta in cui lo sento dire” vedrai Chiara, con la fede e la speranza tornerà tutto come prima!”. Quando provo ad essere allegra, ad immaginarmi quando finalmente torneremo ad uscire con gli amici, andare alle feste di paese o in oratorio, a messa, a ballare ecc mio papà mi guarda ma non mi risponde, come se lui non credesse più che queste cose prima o poi torneranno. Io credo che questa pandemia sia una cosa seria e grave, che bisogna avere molta attenzione e tutto quanto. Eppure nel profondo non mi sembra che sia una cosa così catastrofica: se penso alla peste o alla spagnola, mi sembrano molto ma molto più gravi di questa pandemia da coronavirus, soprattutto a livello di mortalità. Ho la sensazione che i telegiornali ci marcino sopra, insistendo sull’argomento con toni angoscianti e quasi apocalittici. E poi spesso mi sembra che creino le notizie a loro piacimento: per esempio, è da due mesi che tutti i giorni ripetono la frase “record di contagi”. Ma ogni giorno viene battuto un nuovo record!?? Mi sembra che creino solo molta confusione e ansia, senza spiegare con serietà e verità la situazione, creando solo molta paura nelle persone. Io, ripeto, sono consapevole che la situazione sia difficile, davvero, eppure continuo a nutrire la speranza che prima o poi, come ad aprile, anche questa ondata passerà. Ma quando dico queste cose a mio papà, lui mi riprende dicendomi:” guarda che le persone che la pensavano come te poi alla fine lo hanno preso!”. Con questa frase mi fa soffrire tantissimo, perché da parte sua vorrei solo un sorriso, una parola di speranza! Invece non mi capisce e fa crescere in me sempre più ansia! Non lo capisco più, anche perché, leggendo il vangelo e la vita dei santi, mi sono resa conto che loro erano i primi a sottolineare che un cristiano deve affrontate le prove della vita con coraggio e con la speranza che Dio tornerà presto!!! So che queste cose possono anche non essere condivisibili, ma io ci credo e vedere che mio papà non la pensa più così, o predica bene e razzola male, mi fa soffrire tantissimo. Mi sento sola, e a volte sono talmente confusa e spaventata, che quasi quasi vorrei prendere sto benedetto virus e stare a vedere come va a finire, se devo morire oppure no! So che sono parole forti, ma è così che mi sento in questi giorni, profondamente sola, spaventata e confusa.
Chiara
Cara Chiara,
cominciamo col ringraziarti per la fiducia che hai mostrato nei nostri confronti. Comprendiamo il tuo vissuto di questo momento e riteniamo che sia stato molto importante che abbia trovato dentro di te il coraggio di condividere le tue emozioni in una fase collettivamente così delicata. Questo ci fa pensare che nonostante la confusione generale che può attivarsi in ognuno di noi in seguito alle informazioni, a volte contraddittorie, che quotidianamente riceviamo, ci sia in te una buona consapevolezza rispetto a quelli che sono i tuoi vissuti emotivi. Generalmente in un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo, prendere consapevolezza e gestire le proprie emozioni diviene ancor più complesso. Stiamo combattendo un nemico invisibile e l’assenza di risposte certe su come andranno le cose può farci sentire soli, confusi e spaventati. Ultimamente dici di avvertire il tuo papà più cupo rispetto al solito e di soffrire particolarmente per il fatto che non ti senti più sufficientemente sostenuta da lui nel vedere il lato positivo della situazione che stiamo attraversando. È probabile che il cambiamento che stai percependo nel tuo papà in questo momento sia legato al prolungarsi di una situazione esterna collettiva piuttosto complessa che potrebbe aver accentuato una condizione di incertezza emotiva probabilmente già sperimentata durante la prima ondata. Questo in generale potrebbe accrescere il livello di preoccupazione interna dell’individuo, portandolo anche a perdere la sua fiducia nel futuro. Tornando alla situazione del tuo papà, riteniamo che potrebbe anche lui in questa fase sentirsi solo e spaventato dalla pandemia, proprio come sta accadendo a te. Per questo riteniamo che potrebbe essere utile provare a confrontarti con lui rispetto alle emozioni che stai provando in questo momento; sia quelle legate alla pandemia, sia quelle relative al vostro rapporto. Questo potrebbe aprire un nuovo canale comunicativo all’interno della vostra relazione dando la possibilità ad entrambi di sentire meno il senso di solitudine che spesso si associa a situazioni così complesse e dolorose.
Potresti essere proprio tu ad aiutarlo ad avere una visione più ottimistica e cristiana della situazione, il tuo punto di vista potrebbe essere utile per entrambi. Crediamo, inoltre, che in una fase così delicata come quella che stiamo attraversando potrebbe essere importante riflettere anche sulla possibilità di rivolgerti ad un professionista esterno che possa maggiormente sostenerti dal punto di vista emotivo.
Speriamo di esserti stati d’aiuto.
Torna a scriverci quando vuoi per farci sapere come procedono le cose.
Un caro saluto!
L’èquipe degli esperti