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Gucci Ouverture, online il trailer del quarto episodio della serie co-diretta con Gus Vant Sant

Questa sera alle 21 verrà trasmesso il quarto dei sette episodi attraverso cui Alessandro Michele presenta la nuova collezione

ROMA – Alessandro Michele, direttore artistico di Gucci, continua a svelare, giorno dopo giorno, la sua nuova collezione OUVERTURE of Something that Never Ended, attraverso l’omonima mini-serie in sette episodi che ha diretto insieme a Gus Van Sant.

Girata a Roma, la serie – il cui debutto è avvenuto durante il ‘GucciFest‘, innovativo festival di moda e cinema digitale, in programma fino al 22 novembre – ha come protagonista l’attrice, artista e performer Silvia Calderoni, impegnata in una surreale routine quotidiana in diversi scenari della città, mentre incontra una serie di talenti internazionali e amici della Maison, fra cui: Paul B. Preciado, Achille Bonito Oliva, Billie Eilish, Darius Khonsary, Lu Han, Jeremy O. Harris, Ariana Papademetropoulos, Arlo Parks, Harry Styles, Sasha Waltz e Florence Welch.

I sette episodi sono trasmessi quotidianamente durante il festival in esclusiva su YouTube Fashion, Weibo, Gucci YouTube e pubblicati sul sito dedicato GucciFest.com, rivelando gradualmente la nuova collezione giorno per giorno. Oggi è il turno del quarto episodio, online dalle 21.00.

IL TRAILER DEL QUARTO EPISODIO, DAL TITOLO ‘THE THEATRE’

Come anticipato da Alessandro Michele, lo scorso maggio in occasione della pubblicazione del suo manifesto ‘Appunti dal Silenzio’, la presentazione della nuova collezione è una nuova narrazione gioiosa e a cadenza irregolare, non più vincolata dalla vecchia nozione di stagionalità, ma più vicina alla sua vocazione espressiva e raccontata fondendo regole e generi, nutrendosi di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme di comunicazione.

LA LETTERA DI ALESSANDRO MICHELE: “LE LUCCIOLE NON SONO SCOMPARSE. È SCOMPARSA LA NOSTRA CAPACITÀ DI VEDERLE”

“UNA FESTA DI LUCCIOLE

In questo tempo di strappi, in cui l’ordine delle cose vacilla e la notte sembra avvolgere ogni cosa, siamo chiamati a un compito difficile: riuscire a scorgere, nell’oscurità, la presenza gioiosa delle lucciole. Le loro scie erratiche e luminose compongono, infatti, una danza d’amore che si staglia contro il buio. Il loro incedere sprigiona bagliori di desiderio e di poesia capaci di nutrire la vita anche nei momenti più cupi. Non è semplice scorgerle. La loro luce è flebile e volatile. Didi-Huberman ci ricorda che per produrre la luce di una sola candela sono necessarie quasi cinquemila lucciole. È vero. Il loro bagliore nelle tenebre è fugace e intermittente. Scivola inafferrabile nell’oscurità o svapora nella luce artificiale di qualche potente riflettore. È tuttavia necessario non ‘credere a chi tinge tutto di buio pesto’ (M. Gualtieri).

Le lucciole non sono scomparse come aveva teorizzato Pasolini. È scomparsa, semmai, la nostra capacità di vederle. Abbiamo ripiegato lo sguardo. Abbiamo rinunciato a discernere profezie luminose e segnali di speranza. Abbiamo indugiato troppo a lungo sul nostro lato d’ombra. Di fronte a questo rischio, sento la necessità di convocare una festa. Un’adunanza sorridente di scintille e promesse di futuro, un festival di lucciole. In questo spazio, temporaneo e improbabile, si aduneranno giovani menti creative con i loro giuramenti di bellezza. Si scambieranno sguardi, portando in dono scrigni di luce. Immagino questa festa come una costellazione di pietre focaie pronte a incendiarsi. Come una partitura di urgenze espressive capaci di decalcificare un mondo raggelato. È verso questo orizzonte che voglio muovermi perché mi piace scuotere l’esistente. Sperimentare e dismettere. Per una settimana, il festival sarà attraversato da uno sciame di storie eccentriche e vitali. Storie capaci di squarci immaginativi e gesti onirici. Storie che mettono al centro l’umano. Ho sempre pensato alla potenza delle storie, al nutrimento che offrono per non soccombere al sonno della lingua, alla capacità che hanno nell’espandere la nostra stessa possibilità di pensarci. In fondo noi siamo le storie che ci raccontiamo. Ho pensato allora di farle danzare tutte insieme su un grande palco. Anche quelle meravigliosamente sottili e fragili, che rischiano di rimanere nell’ombra o di non essere ascoltate. Anche quelle che hanno il fioco bagliore di una lucciola. È necessario un grande lavoro di cura per costruire un nuovo ordine e far germogliare inedite parentele. È necessario un abbraccio, lento e silenzioso. Quello stesso abbraccio che oggi non possiamo fisicamente scambiarci ma che, dal fondo della sua mancanza, ci ricorda che non possiamo farcela da soli. 

Alessandro”.


Photo Credits: Paige Powell

GUCCI SUPPORTA I GIOVANI

Oltre a ‘OUVERTURE of Something that Never Ended‘, GucciFest sostiene i giovani attraverso fashion film che celebrano le creazioni di quindici giovani stilisti indipendenti: Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles De Vilmorin, JordanLuca, Mowalola, Yueqi Qi, Rave Review, Gui Rosa, Rui, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier e Gareth Wrighton. Un orgoglio per la casa di moda, che offre il proprio sostegno a questi talenti emergenti, scelti da Michele per presentare le loro collezioni attraverso le piattaforme digitali del GucciFest.

IL PROGRAMMA DI #GUCCIFEST

Il programma completo di GucciFest è disponibile QUI.

GLI HASHTAG UFFICIALI

#GUCCIFEST e #GUCCIOUVERTURE

2020-11-19T20:18:40+01:00