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VIDEO | Cosenza, preside Paradiso: “Violenza donne ha radici antiche, lavorare con i giovani”

La dirigente scolastica del Polo tecnico scientifico Brutium lancia campagna di comunicazione

ROMA – “Credo moltissimo nell’educazione di genere, che deve partire dalle famiglie per poi essere completata a scuola. Non soltanto nelle ore curricolari, ma soprattutto attraverso dei progetti extracurricolari capaci di smuovere in profondità la coscienza dei ragazzi”. Così Rosita Paradiso, dirigente scolastica del Polo tecnico scientifico Brutium di Cosenza, intervistata dall’agenzia Dire in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un’occasione anche per lanciare il nuovo progetto promosso dall’istituto in collaborazione con diregiovani.it. ‘CxC: Comunicazione=Cultura’ è infatti la nuova campagna di informazione rivolta ai giovani e agli adulti di riferimento nata con l’obiettivo di fare prevenzione e sostengo ma anche per dare voce ai ragazzi e alle scuole che promuovono buone pratiche e progetti sul tema della violenza sulle donne.

“La nostra scuola si è sempre spesa molto nella sensibilizzazione dei giovani su questa tematica- ha detto– non solo nelle canoniche Giornate internazionali, come il 25 novembre o l’8 marzo, ma ogni occasione è stata ritenuta valida per raggiungere questo obiettivo. Per esempio nel 2015, in risposta a un concorso sull’imprenditorialità lanciato da Confindustria, i ragazzi hanno ideato un paio di orecchini di colore rosso, collegati al cellulare e capaci di localizzare la persona che li indossava nel caso in cui si trovasse in pericolo. Quindi anche a partire da un percorso di alternanza scuola-lavoro che sembrava lontano da queste tematiche, i ragazzi hanno tirato fuori un’idea geniale di contrasto alla violenza”.

Secondo Rosita Paradiso, per favorire una sensibilizzazione efficace su queste tematiche, può rivelarsi molto utile la collaborazione con le Forze di polizia locali perché, ha detto “nella mia esperienza di dirigente ho scoperto che il rapporto con le Forze dell’ordine, anche in occasioni informali, favorisce l’apertura e la fiducia dei ragazzi nella possibilità di trovare una soluzione. Lo dimostra il caso dell’anno scorso quando gli studenti, sempre nell’ambito di un’alternanza, hanno realizzato un’app per favorire la comunicazione diretta di casi di violenza con la ‘la stanza tutta per sé’ appositamente allestita presso la caserma dei Carabinieri di Cosenza nell’ambito del progetto del Soroptimist d’Italia”.

Alla domanda su quale messaggio lancerebbe ai ragazzi in occasione della Giornata del 25 novembre, la dirigente ha risposto “direi ai ragazzi di volersi bene più profondamente, di avere più stima delle loro capacità e potenzialità, e di fidarsi delle persone giuste. Soprattutto alle ragazze, che in questa fase adolescenziale spesso confondono il corteggiamento che quasi sfiora lo stalking con l’innamoramento. Non devono sottovalutare dei gesti di aggressività derubricandoli a forme di gelosia positiva, pensando che un ragazzo si comporta in un certo modo perché ‘ci tiene tanto a me’. Bisogna stare attenti a queste piccole cose, che sono spesso dei campanelli d’allarme di problemi più grandi”.

Problemi più grandi che hanno un’origine molto lontana e radicata nella cultura italiana. Per questo “è fondamentale la collaborazione fra scuola e famiglia– ha concluso la dirigente Paradiso- perché bisogna sradicare degli atteggiamenti che vengono costantemente giustificati a livello culturale. Come pensare che sia ovvio vedere il papà seduto sul divano perché è stanco dopo il lavoro, mentre la mamma, ugualmente stanca dopo essere tornata da lavoro, si dà da fare in cucina. Si tratta di messaggi che arrivano ai bambini, agli adolescenti e alle future donne. C’è tanto da fare, siamo ancora lontani da alcuni obiettivi, però secondo me siamo sulla strada giusta. Sono sicura che noi donne, per la sensibilità che ci contraddistingue, possiamo lavorare molto in questa direzione”.

2020-11-24T17:41:15+01:00