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Palaexpo ‘sfratta’ ARF! dal Mattatoio. La polemica

"Quel che non è riuscito a fermare la pandemia lo sta fermando Palaexpo". Lo dicono gli organizzatori che lanciano una conferenza per il prossimo 26 novembre

Roma – «Martedi’ 17 novembre abbiamo ricevuto unilateralmente, come ennesima comunicazione ‘a fatto compiuto’ (cioe’ senza alcuna volonta’ di dialogo o confronto), la notizia che l’Azienda Speciale Palaexpo dal 2021 esclude il nostro Festival da tutte le attività del Mattatoio (ex MACRO Testaccio), mettendoci alla porta da quella che è stata la nostra casa sin dal 2016, cioè da prima che subentrasse il nuovo CdA». Lo dichiara in una nota la direzione di ARF! Festival, rassegna che da ormai cinque anni porta il fumetto d’autore nella capitale.  «Quel che non e’ riuscito a fermare la pandemia – affermano gli organizzatori – lo sta fermando Palaexpo». Nasce così la polemica tra una delle realtà più attive della nona arte e il Comune di Roma. Sottolinea il team di ARF! che «È proprio di questo mese l’azione con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – attraverso la sua Direzione Generale Creativita’ Contemporanea – riconosce e INCLUDE formalmente il Fumetto tra le discipline di cui già si occupa (arte contemporanea, architettura, fotografia, videoarte e arti applicate, moda, design) siglando quella che è de facto la prima Convenzione quadro dello Stato italiano con un intero settore professionale, rappresentato ufficialmente dall’Associazione di categoria RIFF – Rete Italiana Festival di Fumetto di cui lo stesso ARF! e’ socio fondatore insieme a Comicon di Napoli, Etna Comics di Catania, Lucca Comics & Games e Treviso Comic Book Festival, cioe’ un settore che ogni anno in Italia e’ capace di coinvolgere oltre un milione di presenze, con un indotto economico e una ricaduta sui territori di oltre 300 milioni di euro». La direzione di ARF! In una lunga lettera indirizzata alla stampa scrive ancora: «L’Azienda Speciale Palaexpo, nella persona del suo Presidente Cesare Maria Pietroiusti, ci comunica via mail – nero su bianco – che non rientriamo più nella loro «visione del contemporaneo». E questo, nonostante ARF! nelle sue edizioni al Mattatoio abbia prodotto una serie di mostre straordinarie come quelle dedicate a Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Milo Manara, Gipi, Zerocalcare, Guido Crepax, Jordi Bernet, Danijel Zezelj, Attilio Micheluzzi, il Mickey Mouse della Glenat o la celebrazione dei 70 anni di Tex e abbia offerto indimenticabili Lectio Magistralis con la presenza di ospiti di massimo prestigio quali Altan, Tanino Liberatore, Jose’ Munoz, Angelo Stano, Riccardo Mannelli o Paolo Eleuteri Serpieri. Nonostante abbia espresso vere opportunità di lavoro (oltre 10.000 portfolio ricevuti in 5 anni dagli autori esordienti per più di 1.000 colloqui professionali fissati con le case editrici) così come vera cultura di pace e rispetto dei diritti umani al fianco di partner solidali come Emergency, Cesvi, Dynamo Camp, Amnesty International e UNHCR e abbia accolto un pubblico di oltre 60.000 visitatori totali da tutta Italia, compresa una coloratissima moltitudine di bambini nella propria Area Kids a ingresso gratuito. Senza nemmeno considerare i 66.309 euro donati all’INMI Lazzaro Spallanzani proprio in questi ultimi 6 mesi grazie al libro a fumetti COme Vite Distanti (vincitore del Premio Boscarato 2020), realizzato da ARF! durante l’emergenza sanitaria Covid-19, che ne ha fatto (cit:) «la più grande raccolta fondi mai realizzata dal Fumetto italiano» attraverso l’unione, il talento e la generosità dei suoi protagonisti: gli autori, i partner e i lettori. Non rientriamo nel loro «cambiamento di paradigma» all’interno di «una specifica visione curatoriale» che ora dipende da «un complesso meccanismo decisionale» che comprende per l’appunto questa «visione strategica di analisi qualitativa» (?) che prenderà forma e si incentrerà su «una complessa e articolata sequenza di eventi» che siano «coerenti con la proposta culturale del nuovo Mattatoio». Una visione, insomma, che al di là della propria astratta arbitrarietà (nella gestione di un bene pubblico della citta’, non di una galleria privata) rimane chiara soltanto a se stessa, alla propria voce autoreferenziale».  È allora con questo spirito costruttivo ma al contempo combattivo – necessario per chiunque a Roma operi nella promozione culturale e nell’organizzazione di eventi – che ARF! Festival convoca una conferenza stampa fissata per giovedì 26 novembre alle ore 12:00, che sarà soltanto la prima delle controffensive del Festival. 

2020-11-24T16:19:22+01:00