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VIDEO | ‘Educazione digitale’, al via il progetto dell’Ipsia Meucci di Cagliari

Intervista alla dirigente scolastica Daniela Diomedi

ROMA – “Questi progetti sono importanti perché i ragazzi hanno bisogno di essere guidati nel mondo di internet. Anche le notizie di cronaca che ci arrivano ogni giorno dimostrano che il web può essere una rete pericolosa se non si ha una guida, se non si sa distinguere fra le zone che non dovrebbero essere visitate e quelle utili”.

Sono le parole di Daniela Diomedi, dirigente scolastica dell’Ipsia ‘Meucci’ di Cagliari, scuola capofila del progetto nazionale ‘Educazione Digitale’, finanziato dal ministero dell’Istruzione e che si avvarrà della collaborazione dell’agenzia Dire e diregiovani.it. Un progetto che ha lo scopo di formare i ragazzi e le ragazze sull’uso consapevole di internet e dei social network, sulla corretta fruizione dell’informazione online e sul contrasto alle fake news. Una serie di competenze che si stanno rivelando sempre più importanti ora che la pandemia ci ha reso ancora più dipendenti dalle potenzialità offerte dalla rete.

“Non dimentichiamoci che in questo periodo di didattica a distanza internet si sta rivelando fondamentale- aggiunge infatti la dirigente Diomedi- se non avessimo avuto questa possibilità e una certa pratica da parte degli studenti saremmo ancora più smarriti di quanto già lo siamo”.

Proprio per questo è fondamentale formare gli studenti su come maneggiare efficacemente uno strumento così potente, che offre tantissime opportunità, ma anche molti rischi. L’intervento dei giornalisti dell’agenzia Dire e diregiovani.it punterà quindi alla diffusione delle buone pratiche in materia di navigazione online. Dalla ricerca delle fonti attendibili al contrasto delle fake news, dalla comunicazione basata su un linguaggio inclusivo alle modalità per arginare i fenomeni del sexting o del cyberbullismo. I giovani saranno parte attiva di queste riflessioni, perché verranno offerti loro gli strumenti giornalistici e gli spazi per esprimere in prima persona i loro punti di vista sui temi del progetto.

“La rete è sicuramente uno strumento necessario- conclude Diomedi– però è come se fosse un bosco. Nessuno lascerebbe mai i propri figli adolescenti o bambini, perché ormai si inizia a navigare già a dieci anni, da soli in un bosco. E invece spesso i ragazzi sono lasciati soli in questa esplorazione. In una famiglia in cui lavorano entrambi i genitori, i ragazzi si ritrovano a navigare da casa senza alcuna guida e si ritrovano preda, spesso, di persone malintenzionate. Per questo la scuola deve collaborare con le famiglie nel processo di formazione al digitale”.

2020-12-04T16:27:22+01:00