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Ho il dubbio che mio figlio abbia iniziato a farsi gli spinelli…

Buongiorno mi chiamo Roberto, sono il padre di un ragazzo di 15 anni. Sono molto preoccupato perché ho il dubbio che mio figlio abbia iniziato a farsi le canne. Da qualche mese ha iniziato a frequentare dei ragazzi della sua scuola che già all’apparenza non piacevano molto né a me né a mia moglie. In […]

Buongiorno mi chiamo Roberto, sono il padre di un ragazzo di 15 anni. Sono molto preoccupato perché ho il dubbio che mio figlio abbia iniziato a farsi le canne. Da qualche mese ha iniziato a frequentare dei ragazzi della sua scuola che già all’apparenza non piacevano molto né a me né a mia moglie. In seguito una sua insegnante ci ha messo in guardia sul fatto che i ragazzi con cui si accompagna fumano spinelli, anche a scuola. Abbiamo quindi iniziato a controllarlo di più, a fare attenzione ai suoi comportamenti. In effetti la sera però quando esce con gli amici torna a casa ed è strano, confuso e taciturno. Abbiamo notato che a volte ha lo sguardo spento, passa la maggior parte del tempo in camera sua e non ci guarda più in faccia quando parla. Lui nega qualsiasi tipo di uso di sostanze e ci ha più volte accusato di non avere fiducia in lui e di “rovinargli la vita” con le nostre domande. Questa situazione ci sta mettendo molta ansia, a me personalmente sembra di non conoscere più mio figlio, con cui devo dire avevo avuto un buon rapporto fino a qualche tempo fa. Mi chiedo se sia possibile che queste nuove amicizie influenzino così tanto le sue scelte e il suo comportamento, ho cercato di informarmi anche su internet con i limiti che questo comporta, ma da padre non so come devo comportarmi. È chiaro che farsi qualche spinello non ha mai ucciso nessuno, ma sono molto preoccupato che possa fare altre sciocchezze e sento questo peso nello stomaco e questa preoccupazione costante a cui non so come far fronte. Sono disposto anche a portarlo da uno psicologo se dovesse servire. Intanto volevo sentire il vostro parere di esperti per capire come muoverci, grazie.

Roberto


Caro Roberto,
l’adolescenza è sicuramente una terra di mezzo in cui non sempre è facile per un adulto avvicinarsi e stabilire un dialogo sereno. Spesso i ragazzi si sentono giudicati, vincolati a restrizioni che non capiscano, mentre dall’altra parte l’adulto cerca di tracciare delle linee evolutive che possano proteggerlo e indirizzarlo. Durante l’adolescenza sembrerebbe frequente l’uso di sostanze come la cannabis nel gruppo dei pari, non solo per motivazioni personali come la noia o la tristezza o di provocazione, ma anche spinti dal desiderio di sentirsi parte di un gruppo.
I ragazzi sono in cerca di una propria dimensione e alla ricerca di un’identità personale attraverso fasi di sperimentazione. A volte sentono il peso di non deludere le aspettative degli adulti e tendono a chiudersi sempre più. Forse potrebbe essere utile uscire da questa dinamica del controllo e del bisogno di sapere per ritrovare invece uno spazi di condivisione e comunicazione. Questo permetterà di poter riavere quel rapporto sereno e fiducioso dove affrontare anche temi più delicati. 
A volte le sostanze vengono utilizzate come la soluzione, ma è importante focalizzare l’attenzione sul vissuto che spinge a scegliere comportamenti non funzionali. La vostra preoccupazione è comprensibile e va sostenuta, ma allo stesso tempo è importante trovare un terreno neutro dove possiate incontrarvi nuovamente con tuo figlio. Magari non sarà semplice, essere padre/genitore richiede un continuo equilibrio tra la dimensione affettiva e l’autorevolezza. Magari si può partire proprio dalle vostre preoccupazioni o dai ricordi di quando voi eravate adolescenti e cosa si provava. 
Rispetto allo psicologo potreste valutare se nella scuola è presente uno sportello d’ascolto che potrebbe essere una risorsa per il ragazzo ma anche uno spazio utile per voi genitori dove confrontarvi sui vostri dubbi e sulle possibili strategie da mettere in campo. 
Torni a scriverci se ha altri dubbi o domande!
Un caro saluto!

2021-08-05T20:56:05+02:00