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Da Freddie Mercury a David Bowie: agli Uffizi arriva il ‘Presepe Pop’

L'installazione sarà visibile per tutto il periodo delle feste dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal piazzale del museo

21 Dicembre 2020

ROMA – Il Natale è alle porte e nonostante quest’anno sia diverso gli Ufficizi hanno scelto di festeggiare questo periodo con un ‘Presepe Pop’. L’installazione, realizzata da Marco Lodola con figure retroilluminate e
intitolata ‘Natività’, sarà visibile dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal piazzale del museo: le varie parti di cui si compone saranno accolte sia al primo che al secondo piano della Galleria.

Il Presepe Pop, tra musica leggera e Sanremo

L’allestimento ha come tema centrale la musica leggera, in particolare quella italiana, e propone, nei panni dei protagonisti del Presepe, molti dei cantanti che nel corso dei decenni hanno partecipato al festival di Sanremo. Dalle vetrate del Verone al primo piano del museo (lato Arno) si potranno ammirare le figure colorate di Lucio Dalla e di Gigliola Cinquetti, con alle spalle le sagome di un’orchestra: interpreteranno, rispettivamente, il ruolo di Giuseppe e di Maria. Sempre il Verone accoglierà anche il bue, l’asinello e una stella a simboleggiare Gesù bambino: questo gruppo sarà visibile dal Ponte Vecchio, mentre un terzo, formato da un piccolo esercito di pastori e Re magi, lo si vedrà dal piazzale degli Uffizi.

Nel ‘Presepe pop’ grandi star della musica internazionale

Da questa visuale si potranno ammirare tante star della musica sia italiana che estera: tra queste, solo per citarne alcune, Freddie Mercury, David Bowie, Louis Armstrong, ma soprattutto artisti nostrani come Luciano Pavarotti, Rino Gaetano, Mina, Renzo Arbore, Rita Pavone, Max Pezzali, Caterina Caselli. In posizione superiore, al secondo piano della Galleria, in corrispondenza della finestra panoramica rivolta verso Ponte Vecchio, ci sarà una grande stella cometa.

All’accensione del presepe hanno preso parte, oltre allo stesso Lodola, il direttore del museo Eike Schmidt, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il critico d’arte Vittorio Sgarbi.

2020-12-21T12:12:37+01:00