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Scuola, a Roma studenti protestano davanti al Pantheon

"Stato investa su di noi"

ROMA – Più fondi per l’istruzione, potenziamento dei mezzi di trasporto e una maggiore attenzione politica alle problematiche dei giovani. È quello che chiedono i ragazzi che questo pomeriggio si sono ritrovati a Roma, davanti al Pantheon, per rivendicare la centralità del mondo della scuola. Oggi gli studenti delle superiori sono tornati in classe in Lazio, Emilia-Romagna, Molise e Piemonte. Ma a loro non basta. Quello che vogliono è che la scuola non richiuda. Un rientro stabile che corrisponda anche a un cambiamento politico.

“Per L’Italia noi non siamo la priorità- urlano dal megafono gli studenti della Rete Studenti Medi del Lazio- La nuova generazione siamo noi. Vogliamo essere attori di questo cambiamento”. Tra i volti giovani, anche qualche genitore. “Finalmente mio figlio è tornato in classe. Non ce la facevo più a vederlo attaccato al pc- racconta una mamma- non capisco perché la scuola sia stata scelta come elemento da sacrificare mentre tante altre attività sono sempre andate avanti”. “La pandemia ha solo evidenziato problemi che la scuola si porta avanti da anni- dice Sara, studentessa di 17 anni- il punto più critico è quello degli spazi, che mancavano già prima della pandemia. Chiediamo un investimento strutturale sul futuro dei giovani, perché la scuola forma i cittadini di domani”.

Con i ragazzi oggi è sceso in piazza anche un giovane docente di inglese del ‘Moragni’ di Roma. “Anche noi professori temiamo un’ulteriore chiusura- racconta alla Dire- oggi sono stato contento di rivedere in classe i miei studenti. La Dad permette di portare avanti la didattica, ma non permette la relazione, il contatto, il confronto. Sono qui per i ragazzi- continua– Il nostro ruolo è formare le nuove generazioni ed è a loro che dobbiamo guardare”.

2021-04-29T17:49:32+02:00