ROMA -A poco più di un mese dalla loro partecipazione al Festival di Sanremo, Lo Stato Sociale torna con una nuova sfida: pubblicare 5 dischi di seguito, uno per ogni componente della band. “Solo noi potevamo farlo e lo abbiamo fatto, era quasi obbligatorio”, non a caso, hanno fatto sapere i ragazzi che, attraverso questi lavori, racconteranno meglio ognuna delle loro personalità. Un modo per farsi conoscere prima del grande evento di marzo a Sanremo, come hanno annunciato loro stessi sui social:
“Siamo partiti alla scoperta dei pezzi che compongono Lo Stato Sociale come collettivo, dando spazio alle singole personalità e alle idee artistiche individuali. Lo abbiamo fatto per conoscerci meglio e far conoscere meglio la nostra realtà e la nostra natura caotica. Per imparare di più gli uni dagli altri e vedere cosa succede”.
Bebo dà il via all’operazione
Il primo a lanciarsi in questa inedita avventura è Bebo, pronto a svelare le sue 5 tracce. Esce oggi per Garrincha Dischi/Island Record un disco scritto con le mani in tasca, metaforicamente e no: “Come uno che passeggia. Mettendo tutto in discussione”.
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Bebo si conferma un paroliere assai prolifico, abile quanto tagliente nel fotografare la nostra società e tutte le contraddizioni che la animano:
“In principio era il verbo, diceva uno più famoso di me, a cui preferisco accompagnare almeno un complemento e, se possibile, un soggetto. E da lì sono partito, perché è l’unica cosa che mi sento di saper fare con cognizione di causa, affrontando le immeritate solitudini di chi scrive“.
Il suo è un lavoro coraggioso sia per le sonorità scelte – che ricalcano la sua attitudine nel campionare e manipolare suoni algidi attraverso le più disparate chincaglierie elettroniche – sia per le tematiche che affronta a colpi di spoken word.
Ad accompagnarlo in questo viaggio, Bebo sceglie alcuni compagni di lungo corso, a partire dalla cabina di regia affidata a Matteo Romagnoli (storico produttore de Lo Stato Sociale) e Stefano Maggiore (Immanuel Casto, Romina Falconi, etc.), passando per il “mentore” Francesco Brini, alla batteria in “Prima che tu dica pronto”. Particolare cura è stata riposta anche nella scelta degli ospiti che sottolineano il carattere onnivoro di questo lavoro. È così che le chitarre college rock de I Botanici allargano l’orizzonte di “Fantastico!”, mentre il maestro Remo Anzovino dipinge la colonna sonora di “Sono libero” come se musica e voce diventassero le scene conclusive di un film capace di elidere il confine tra lacrime e sorrisi.